Anche quest’anno, come ogni anno, si celebra la Madonna dell’Incoronata.
Secondo la tradizione, all’alba dell’ultimo sabato di Aprile del 1001, la Madonna apparve su una grande quercia del bosco di Cervaro, nei pressi di Foggia, ad un signore che si trovava a caccia.
La Vergine gli mostrò la Statua, chiedendo che venisse posta in venerazione in una chiesa da costruire sul luogo dell’apparizione.
Arrivò anche un contadino, che la tradizione chiama Strazzacappa, il quale, dopo aver adattato la sua caldarella a lampada riempiendola con un po’ di olio, la appese ad un ramo della quercia e vide realizzarsi il prodigio della lampada ad olio che non si consumava mai.
Sul posto inizialmente sorse una cappella, in seguito i monaci basiliani ingrandirono la chiesa e fondarono un vero e proprio convento, con casa di accoglienza per viandanti e pellegrini.
Nel 1140 vi si stabilirono i Verginiani e dal 1230, circa, sino al 1500 (quando terminarono i lavori della costruzione del nuovo complesso) i monaci Cistercensi furono suoi custodi.
Con l’occupazione napoleonica, quel luogo perse di importanza e fu abbandonato.
Il 1° aprile 1950 il vescovo di Foggia, monsignor Fortunato Maria Farina, affidò il santuario alla congregazione di don Orione che costruì il nuovo tempio inaugurato l’11 aprile 1965.
Anche Papa Giovanni Paolo II venne a farvi visita.
Tra le usanze più diffuse legate al Santuario:
- i tre giri lungo il suo perimetro;
- l’unzione con l’olio sacro, segno di devozione e di richiesta di aiuto alla Vergine per affrontare le sfide della vita.
Oggi è meta di continui pellegrinaggi, anche dal Vulture-Melfese, zona che ha un legame particolare con l’Incoronata.
A Lavello si organizza ogni anno il lungo cammino che, dalla città, raggiunge il santuario, richiamando una folla immensa di fedeli di varie località, tra cui Melfi, Venosa e Palazzo San Gervasio.
Quest’anno però, a causa delle restrizioni per il Coronavirus, il pellegrinaggio si svolge in casa, grazie all’idea dei tanti fedeli che hanno fedelmente riprodotto, in miniatura, i carri che venerano l’Incoronata.
Dei veri e propri “giocattoli” che però raccolgono in sè tutto l’amore e la devozione per la Madonna bruna.
Per i fedeli, l’invito è di stendere sui balconi un lenzuolo o drappo bianco con una icona della Vergine Incoronata, nella giornata di oggi, per poi ritirarsi in preghiera.
Grande è la devozione per la Madre Celeste, fonte di chiara luce d’amore per ogni singolo credente.