Tutti ci siamo accorti delle devastanti gelate che dall’Epifania in poi hanno colpito la nostra regione.
Oggi queste sensazioni trovano conferma nei dati diffusi dall’Ufficio Regionale di Protezione Civile.
È stata infatti elaborata una prima analisi meteoclimatica degli eventi nevosi di inizio anno:
“L’ondata di gelo che ha raggiunto un picco nella prima decade di Gennaio può essere classificata, per molteplici aspetti, come la più intensa almeno degli ultimi 20 anni.
L’analisi delle temperature massime, minime e medie, registrate dai termometri delle stazioni strumentate della rete regionale gestita dall’Ufficio Protezione Civile, per il periodo dal 5 all’11 Gennaio mostra come si siano avuti valori minimi fino a -14,1°C, con persistenza di temperature negative durante le intere giornate a partire dal 6 Gennaio pressoché su tutta la regione”.
Analizzando i dati forniti dalla Protezione Civile, si nota come il giorno più freddo del periodo preso in esame sia stata il 7 Gennaio, come dimostrano i valori registrati da alcune stazioni meteorologiche del Vulture-Melfese:
- Lagopesole: -7 (temperatura massima), -9 (temperatura minima)
- Lavello: -2 (temperatura massima), -3 (temperatura minima)
- Melfi: -6 (temperatura massima), -8 (temperatura minima)
- Monticchio Bagni: -6 (temperatura massima), -8 (temperatura minima)
- San Fele: -8 (temperatura massima), -10 (temperatura minima)
- Venosa: -4 (temperatura massima), -6 (temperatura minima)
Continua la Protezione Civile:
“L’eccezionalità dell’evento è desumibile anche dalla dimensione del territorio interessato, praticamente l’intera regione comprese le zone costiere ioniche, e dal protrarsi delle temperature medie negative, senza soluzione di continuità per oltre 5 giorni consecutivi.
Il manto nevoso, seppur di spessore non eccezionale, è rimasto al suolo per molti giorni, anche al livello del mare, a causa del persistere delle temperature negative”.