Il sindaco di Melfi è intervenuto sulla situazione del reparto maternità all’ospedale di Melfi, questo il suo annuncio:
“Dieci giorni fa ho chiesto al Presidente PITTELLA di venire a Melfi al termine dei lavori del reparto MATERNITÀ.
Abbiamo concordato che avremmo fatto insieme una visita in OSPEDALE lunedì 9 ottobre per vedere di persona e per incontrare i 4 nuovi primari e fare il punto sulle problematiche ancora aperte.
Poi ho pensato che un incontro tra me, il Presidente e il direttore dell’Azienda Ospedaliera su questo tema caldo – caro a noi tutti cittadini di Melfi – sarebbe stato più giusto tenerlo in una sede pubblica.
Così ho chiesto al Presidente del Consiglio di convocare un CONSIGLIO COMUNALE APERTO.
Nella seduta pubblica avremo modo di esaminare i passi in avanti fatti e dimettere a fuoco i ritardi e i disagi dei cittadini che hanno bisogno di alcuni servizi.
Non l’avessi mai fatto: si è scatenato il solito circo teatrale alimentato e avvelenato da chi è ossessionato e terrorizzato nel vedere che gli impegni si trasformino in realtà.
In pochi giorni è successo di tutto:
– attacchi preventivi di critica puramente politico-elettorale proveniente da chi ha già utilizzato nel 2016 questo argomento senza successo;
– violenza verbale dei fan;
– ossessione della definita “inaugurazione farlocca”, che si vuole a tutti i costi raccontare;
– sopralluoghi fotografici.
Insomma una commedia cinematografica all’altezza di CETTO LAQUALUNQUE.
Mi sono spesso interrogato sulle reali motivazioni che muovono queste persone ma a questo punto ho deciso di rinunciarci definitivamente: È TEMPO PERSO.
Ciò detto, è nostro dovere lavorare per la nostra città, con tutti i limiti e le insufficienze che assistono sempre qualunque attività di governo.
NOI domani faremo una visita in ospedale per renderci conto di persona dei lavori che sono terminati per il reparto MATERNITÀ;
daremo dipersona il benvenuto ai nuovi primari di chirurgia, rianimazione, ginecologia e pediatria.
Verificheremo e discuteremo di tutti i problemi aperti a partire dal servizio territoriale di farmacia.
Lo faremo in Consiglio Comunale, alla presenza delle persone interessate genuinamente desiderose di capire e anche di esprimere le loro opinioni critiche maturate per l’esperienza avuta direttamente.
Ascolteremo anche coloro che interessati sul serio non lo sono (sono una sparuta minoranza).
Terremo un’assemblea pubblica Senza fare drammi, ma guardando in faccia la realtà che è fatta di atti, fatti ma anche da carenze e errori su cui discutere e su cui lavorare nel perseguimento del bene comune, unico vero obiettivo che ci deve vedere tutti uniti”.