Il “Collettivo DTutti” esprime solidarietà ai lavoratori stagionali in presidio ormai da alcuni giorni davanti alla struttura di Palazzo San Gervasio che dovrà, prima o poi, fungere da Centro di Accoglienza:
“Siamo vicini a chi lotta per ottenere rispetto e dignità, a chi in queste ore vuole uscire dall’invisibilità.
La nostra solidarietà va anche a tutti i migranti che continuano a vivere nei diversi ghetti presenti nelle campagne del Vulture Alto Bradano, da Boreano a Mulino – Matinelle, fino a Gaudiano.
È inaccettabile che anche quest’anno si ripeta questo indegno teatrino che vede i migranti abbandonati per settimane in casolari e campagne mentre le istituzioni fanno proclami e promesse inutili.
Inaccettabile che tutto questo accada ancora una volta, per l’ennesima volta, nella nostra Regione.
Eppure il fenomeno non è affatto nuovo, tutti sanno che in occasione della campagna di raccolta del pomodoro le campagne del Vulture Alto Bradano si popolano di un esercito di schiavi che vengono utilizzati e, spesso sfruttati, per la raccolta.
Tutti lo sanno tranne chi in questa Regione occupa i posti di potere e decide le sorti di questa gente.
Tutti lo sanno tranne Sindaci, Presidente di Regione, Assessori regionali e membri delle task force che hanno la grande abilità di farsi cogliere ogni anno impreparati e in ritardo.
La stagione della raccolta del pomodoro è ormai iniziata ufficialmente da settimane, i lavoratori sono nelle campagne, in casolari fatiscenti ormai da mesi, eppure ancora una volta l’unica struttura che dovrebbe accoglierli e dare loro un minimo di ristoro è in ristrutturazione.
Una perenne ristrutturazione visto che i ritardi di quest’anno sono anche quelli dell’anno scorso e degli anni ancora prima.
È allora inaccettabile che le massime istituzioni di questa Regione, ma anche quelle locali, cadano ancora una volta dalle nuvole accampando scuse di ogni tipo come se il problema fosse nuovo.
Non c’è nulla di nuovo sotto il cielo di Basilicata.
Anzi, di nuovo c’è il pericolo Covid 19 che avrebbe dovuto rendere maggiormente responsabili i nostri amministratori e invece è divenuta solamente una ulteriore scusante per i ritardi.
Quelle istituzioni che dovrebbero solamente garantire l’apertura del centro di accoglienza per tempo, oggi non possono continuare a far finta di non sapere, di non aver potuto fare. Nelle pieghe di questa loro irresponsabilità infatti, non possiamo dimenticare che si inseriscono quei fenomeni illeciti che hanno ragione di esistere in quanto offrono a chi ha bisogno servizi e sostegno che dovrebbe essere offerto dalle istituzioni statali e locali.
Prendiamo atto che con grande difficoltà un gruppo di volontari di diverse associazioni e tanti cittadini ancora una volta provano a fare qualcosa, ma tutto questo non dovrebbe essere necessario in un Paese normale.
Ai ragazzi che lottano, ai lavoratori che sono in presidio e a tutti gli altri lavoratori che ancora vivono nel ghetto diamo il nostro pieno sostegno. Noi ci siamo e ci saremo perché un lavoro dignitoso e una vita rispettosa deve essere garantita a tutti”.