Ha lavorato credendoci ogni giorno affinché si realizzasse e ora, sotto il suo mandato quale Assessore regionale all’ambiente, può dirsi soddisfatto.
Il 7 Novembre è una data da incorniciare: in questo giorno nasce ufficialmente il Parco naturale regionale del Vulture.
Francesco Pietrantuono non la considera una vittoria personale bensì di tutto il Vulture-Melfese e della Basilicata.
Assessore Pietrantuono l’istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture è stata definita da molti “storica”.
“Lo è per davvero se consideriamo che l’iter istitutivo del Parco è partito nel lontano 2001, e che solo alla quarta serie di conferenze di servizio svoltesi tra il 2014 e il 2015 è stato possibile ottenere una perimetrazione e un ddl condiviso con le popolazioni locali e le istituzioni”.
Quali saranno le prossime mosse che verranno messe in atto?
“Ci sono concetti chiave sui quali si basa l’esistenza stessa del Parco del Vulture: tutela, protezione, valorizzazione. Abbiamo un patrimonio naturalistico unico in Europa per la sua delicata biodiversità che deve essere preservata. La sensibilità delle istituzioni e dei cittadini è fondamentale per far sì che l’area del Vulture continui a coesistere con la presenza dell’uomo”.
Come lei sa, la questione dei Laghi di Monticchio sta suscitando, ormai da diverso tempo, una serie di contestazioni. Non si poteva fare di più prima dell’istituzione del Parco?
“L’area di Monticchio soffre di un degrado che deve finire. Lo dico da assessore ma soprattutto da cittadino della zona che ha un legame speciale con la riserva naturale. Ci sono stati negli ultimi anni una serie di interventi che si sono fermati. Occorre riprendere in mano la situazione e partire da quei lavori per il rilancio di Monticchio. Sono solo alcuni passi di un processo più ampio di valorizzazione che seguirà nel tempo. Non possiamo fare a meno della “Perla del Vulture”, questo è fuori discussione”.
L’istituzione del Parco del Vulture ha suscitato grande entusiasmo ma anche qualche polemica. Alcuni Comuni hanno contestato la loro esclusione, ad esempio Lagopesole, Filiano, Rapone, per citarne alcuni.
“Il lavoro di perimetrazione dell’area è frutto di un’analisi complessa nata diversi anni fa. Abbiamo ragionato sulla base di un progetto sensato e soprattutto condivisibile. Con questo non voglio dire che non comprendo le istanze dei Comuni esclusi. Anzi a loro voglio dire: il Parco del Vulture è un punto di partenza, non di arrivo. Era necessario approvarlo altrimenti avremmo rischiato un ulteriore slittamento se avessimo modificato i parametri. Dopo questo passo importante possiamo aprire un tavolo di discussione per estendere ad altre aree questo grande progetto”.