All’indomani dell’istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture, approvato con DGR n.129 del 15 Febbraio 2016 ai sensi della Legge Regionale del 28 giugno 1994, l’assessore regionale all’ambiente Francesco Pietrantuono è intervenuto su quella che considera una vittoria per tutto il Vulture-Melfese.
“Un’offerta spezzettata di servizi non ha la stessa forza ed efficacia che racchiude in sé l’istituzione di un Parco, che armonizza al suo interno voci differenti, ma legate da un unico sistema di controllo, gestione e fruizione di beni e servizi.
La nascita di un nuovo Parco risponde alla crescente domanda da parte di un’utenza esigente che oggi cerca il contatto con la natura e va al tempo stesso alla ricerca di nuove proposte turistiche e culturali”.
Si tratta di una perimetrazione concertata con il territorio e con le popolazioni locali che comprende un’area centrale coincidente con la zona speciale di conservazione (ZSC) e zona di protezione speciale (ZPS) ‘Monte Vulture’ dalla quale si diramano corridoi ecologici.
Le Amministrazioni pubbliche interessate dalla creazione del Parco, oltre alla Regione Basilicata, sono la Provincia di Potenza, l’Area Programma Vulture Alto Bradano, i Comune di Melfi, Rionero, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra, San Fele e Atella.
Tale delimitazione coniuga il concetto di zona protetta con l’idea di rete ecologica formata da elementi di elevato valore ecologico, collegamenti lineari funzionali e aree naturali poste lungo linee ideali di passaggio della fauna denominati corridoi ecologici e stepping stone.
Il Parco sorge in un territorio a forte valenza naturalistica e paesaggistica dove il patrimonio geologico, storico e antropologico da tutelare e conservare è notevole.
Pietrantuono ha aggiunto:
“Coniugare la difesa del territorio, la biodiversità ed i sistemi naturali, a partire dalla difesa delle specie e degli habitat, con lo sviluppo economico e competitivo della regione è uno degli obiettivi principali che bisogna perseguire al fine di promuovere il benessere e lo sviluppo dell’intera area, anche attraverso il recupero della cultura e dei mestieri tradizionali.
Infatti aspetto prioritario delle nostre politiche di sviluppo è una pianificazione turistica intelligente che crei offerte e servizi per i visitatori attuali e potenziali in modo tale che la comunità interessata ne riceva benefici economici e sociali. La novità apportata dai Parchi è stata quella di aver cercato di coniugare la conservazione delle risorse naturali con l’uso sociale delle stesse e con la ricerca dello sviluppo compatibile per le popolazioni insediate”.
Si tratta di un risultato storico considerato che l’iter istitutivo del Parco è partito nel lontano 2001, e che solo alla quarta serie di conferenze di servizio svoltesi tra il 2014 e il 2015 è stato possibile ottenere una perimetrazione e un ddl condiviso con le popolazioni locali e le istituzioni.
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