Passaporti e Carte d’identità: cambiamenti in arrivo per renderli più sicuri. Ecco le nuove regole

Il governo rinnova il sistema dei passaporti.

Le nuove regole, che introducono varie modifiche in settori come anagrafe e sicurezza (e modificano anche il valore delle carte di identità per viaggiare) arrivano oggi, 28 Marzo, sul tavolo dei Consiglio dei ministri.

Le norme sono contenute in un disegno di legge collegato alla Manovra di finanza pubblica.

Come spiega sky tg24 e come riporta Il Sole 24 Ore, il provvedimento va innanzitutto a potenziare le misure di sicurezza che accompagnano la procedura di rilascio dei passaporti.

Se il testo sarà approvato definitivamente, ogni documento avrà un microprocessore con i dati biometrici del suo proprietario, tra cui impronte digitali e fotografia identificativa.

Questo servirà a rendere più difficile la falsificazione dei documenti ed eventuali furti di identità.

In futuro il passaporto non potrà inoltre più essere rinnovato: quelli scaduti dovranno essere sostituiti con nuovi documenti.

Dovrebbe essere introdotta una nuova procedura semplificata per la denuncia dei casi di furto e di smarrimento dei passaporti all’estero, così come quella per il conseguente rilascio di un nuovo documento.

La riforma va a eliminare definitivamente il passaporto collettivo, in realtà già in disuso da tempo perché non conforme agli standard di sicurezza europei.

Un tempo veniva utilizzato ad esempio per i viaggi di gruppo con un minimo di cinque e un massimo di 50 persone, quindi per gite scolastiche e viaggi organizzati da comitive e gruppi turistici.

Veniva rilasciato per ogni singolo viaggio e la sua validità era limitata nel tempo.

La riforma modifica anche le sanzioni per i cittadini che cercano di espatriare in assenza di un passaporto valido.

La pena pecuniaria viene adattata all’inflazione.

Nuove regole anche per le carte di identità e per il loro riconoscimento come documento di viaggio in ambito internazionale.

Sembra che in futuro le si potrà utilizzare per viaggiare anche verso Paesi al di fuori dell’Unione europea, dietro la firma di accordi bilaterali.

Complementare alla riforma sui documenti per l’espatrio è quella dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), con cui l’esecutivo punta a rendere più efficiente le procedure per la registrazione degli italiani all’estero, andando ad allineare le informazioni in possesso degli uffici consolari con quelle dell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente).

Con le modifiche si amplierà il perimetro dei cittadini che possono iscriversi in via facoltativa all’Aire.

Tra questi ci saranno anche i lavoratori di organizzazioni internazionali che a fini fiscali risulteranno ancora cittadini italiani.

Il Sole 24 Ore anticipa inoltre come si interverrà anche sulle categorie escluse dall’Aire, come ad esempio il personale pubblico che si trova all’estero per servizio: verrà ampliato in modo da ricomprendervi anche il personale di altre amministrazioni pubbliche operative nell’Unione europea, così da avere una sorta di censimento più aggiornato.

Dentro lo stesso testo rientrano anche modifiche di tipo organizzativo per il Ministero degli Affari esteri, che puntano a raggiungere migliori performance economiche.

Per la forza lavoro contrattualizzata si introduce un sistema di valutazione annuale, che avrà impatto anche sui trattamenti economici.

Il governo di Giorgia Meloni è intervenuto poi ampliando le opportunità di carriera in incarichi di responsabilità anche per chi non ha una percorso diplomatico alle spalle.