PEDIATRA LUCANO FA SORRIDERE I PAZIENTI CHE LOTTANO CONTRO IL CANCRO, ACCOGLIENDO UN COMICO IN CORSIA

La Basilicata continua a partorire talenti nel campo della medicina.

Solo pochi giorni fa vi avevamo parlato del dott. Michele De Bonis di Pietragalla alla guida della Cardiochirurgia all’ospedale San Raffaele di Milano.

Oggi un altro medico lucano ricopre un ruolo di prestigio al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma: si tratta dell’oncologo pediatra lucano, Antonio Ruggiero che dirige il reparto di Oncologia Pediatrica ed è subentrato da poco al dott. Riccardo Riccardi.

Pochi giorni fa, il dott. Ruggiero, originario di Sant’Angelo Le Fratte (PZ) ha invitato in reparto l’attore Beppe Fiorello a trascorrere un pomeriggio con i degenti della struttura, in occasione della proiezione di “Chi m’ha visto”, suo recente film la cui visione era programmata nella sala cinematografica nell’ospedale.

Inoltre ci piace ricordare che il dottor Ruggiero pochi mesi fa si è distinto per uno studio, da lui condotto, circa la possibilità di mettere in campo un’adeguata strategia, per i piccoli pazienti oncologici, di gestione delle reazioni allergiche durante i trattamenti, eliminando il ricorso a chemioterapie di seconda linea, più tossiche e meno efficaci.

Ve ne avevamo dato notizia proprio lo scorso Agosto: si tratta della pratica di desensibilizzazione al carboplatino, che si basa su un uso efficace del farmaco e consiste nel dare dosi crescenti della sostanza così da evitare reazioni allergiche e rendere l’organismo tollerante al chemioterapico.

Questo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Pharmacology’.

Il trattamento chemioterapico più efficace si basa sull’utilizzo del carboplatino, che però può determinare una reazione di ipersensibilità fino a 2 bambini su 3 provocando una interruzione prematura del trattamento, che viene sostituito da chemioterapici di seconda linea, meno efficaci e più tossici in termini di effetti collaterali e rischio di secondi tumori.

L’oncologo pediatra Ruggiero ad Agosto spigò:

“Il nostro metodo consiste non solo in un aumento del tempo di infusione del farmaco, ma in una modalità di somministrazione a concentrazioni crescenti.

In questo modo i bambini riescono a tollerare l’infusione e a completare il programma terapeutico.

Questa strategia di somministrazione efficace nei bambini con gliomi, può essere estesa a tutti i tipi di tumore dell’età pediatrica oltre che dell’età adulta per il cui trattamento viene utilizzato il carboplatino.

Inoltre, questa strategia può rappresentare il modello di riferimento per le ipersensibilità da altri chemioterapici”.

Facciamo i complimenti al nostro medico lucano Ruggiero per aver contribuito a migliorare la vita a tanti piccoli pazienti (che combattono quotidianamente la battaglia contro il cancro) e per la sua grande umanità nel portare avanti il suo lavoro come una missione atta a salvare la vita dei pazienti.