Rivalutazione delle pensioni e tredicesima: l’assegno di Dicembre sarà più alto del solito per 21 milioni di pensionati che oltre a ricevere la “gratifica natalizia” avranno diritto a un piccolo aumento per l’adeguamento degli importi al costo della vita.
Come si apprende da today: “Il decreto Anticipi, approvato dal governo Meloni il 16 ottobre scorso, indicava novembre come mese nel quale i pensionati avrebbero ricevuto l’anticipo del conguaglio dell’adeguamento degli assegni, solitamente effettuato dall’Inps nel mese di gennaio.
Alla fine, il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 ottobre scorso ha spostato la data al 1° dicembre 2023.
L’aumento sarà pari allo 0,8% dell’importo lordo.
Va inoltre ricordato che la rivalutazione piena del 100% spetta solo per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps cioè pari a 2.101,52 euro lordi mensili.
Ci sono però due buone notizie per i pensionati.
La prima è che l’incremento non è riferito solo al mese di dicembre, ma anche agli altri 11 mesi dell’anno.
Si tratta a tutti gli effetti di un conguaglio.
E dunque gli importi mensili, pur modesti, andranno moltiplicati per 12.
La seconda è anche la tredicesima sarà aumentata dello 0,8%.
Facciamo qualche esempio concreto.
Una pensione di 600 euro lordi riceverà un aumento mensile di 4,8 euro, cifra che moltiplicata per gli altri 11 mesi dell’anno porterà 52,8 euro lordi in più.
Conteggiando anche il mese di dicembre, l’aumento totale sarà di circa 57 euro.
Un pensionato che ha un trattamento di 1.000 euro dovrebbe invece ricevere complessivamente 96 euro lordi in più (88 euro per il conguaglio e 8 per il mese di dicembre).
E ancora: chi prende una pensione di 1.500 euro ne riceverà circa 144 in più (parliamo sempre di cifre lorde), mentre con 2.500 l’incremento arriverà a 204 euro (187 di conguaglio e 17 per il mese di dicembre).
A queste somme andrà ovviamente aggiunto l’importo dell’agognata tredicesima che come detto beneficerà anch’essa della rivalutazione.
Il calcolo è il medesimo per tutti, pensionati e lavoratori: bisogna moltiplicare la retribuzione lorda mensile per il numero dei mesi lavorati e poi dividere il risultato per dodici.
All’importo devono essere sottratte le ritenute fiscali e quelle previdenziali.
Per quanto riguarda pensioni, assegno sociale e invalidità civile, la data di pagamento della tredicesima equivale al primo giorno bancabile del mese, quindi venerdì 1° dicembre.
Per i pensionati, i pagamenti in contanti presso gli uffici postali si concluderanno martedì 5 dicembre.
Per alcuni pensionati c’è anche il bonus tredicesima.
Entro certi limiti e con determinati requisiti, alcuni pensionati hanno diritto ad una somma aggiuntiva di 154,94 euro che si riceve nel mese di dicembre oltre alla tredicesima.
L’importo aggiuntivo viene attribuito d’ufficio, nel caso in cui realmente spetti: significa che non c’è bisogno di fare una richiesta.
Inoltre, il bonus in questione non costituisce reddito e, pertanto, non viene tassato.
Il bonus tredicesima non è per tutti.
È infatti necessario soddisfare un requisito economico: l’importo della pensione lorda annua non deve superare quello del trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti, pari a 7.327,32 euro nell’anno 2023.
Va da sé che la tredicesima non spetterà solo ai pensionati, ma anche a una parte consistente dei lavoratori.
Non a tutti però.
Se la ‘gratifica natalizia’ spetta ai dipendenti del privato e del pubblico (sia a tempo determinato che indeterminato), non ne hanno diritto i lavoratori parasubordinati (co.co.co e altre categorie) così come i lavoratori autonomi e i professionisti.
Per quanto riguarda i tempi bisogna fare riferimento ai singoli contratti collettivi, di norma però la busta paga extra viene erogata tra 15 e il 20 dicembre”.