La Cia della Basilicata ha accolto con positività l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati del Testo Unico del vino, che diventa a tutti gli effetti legge.
Un provvedimento composto da 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente con evidente risparmio di burocrazia e con un importante primato, dal momento che l’Italia è il primo Paese europeo a dotarsi di uno strumento simile.
La normativa disciplina la materia vitivinicola, dal campo fino al consumatore, dalla tutela alla riduzione dei costi.
Nella Legge è stata inserita la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.
Attenzione particolare è rivolta ai vigneti ‘eroici o storici’ con interventi di ripristino, recupero e salvaguardia di quei vigneti impiantati su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.
Paolo Carbone della Cia ha sottolineato:
“La progressione dell’export che per il vino lucano continua ad essere una caratteristica di nicchia, con l’Aglianico del Vulture che fa da battistrada sui mercati europei e mondiali incide positivamente anche sulle quotazioni dei vini nel mercato interno, segno che la catena del valore del vino sta portando risultati positivi su tutti gli anelli della filiera. Tutto ciò mentre la cultura del consumatore sta cambiando in modo radicale, sia nel mercato interno sia in quello estero. L’imperativo, pertanto, è continuare a percorrere la strada della qualità per affermare, insieme al nostro vino, i nostri valori e le nostre tradizioni, unici al mondo e apprezzati da un pubblico sempre più ampio.
È evidente che il calo ormai strutturale dell’export dei vini comuni e sfusi in favore dei prodotti di qualità, sollecita uno sforzo ulteriore che dobbiamo fare per conquistare nuove quote di mercato per i nostri vini a Denominazione di Origine, non accontentandoci di crescere solo a valore proprio in virtù del fatto che la richiesta di vino è orientata verso prodotti i qualità”.
Per l’Aglianico del Vulture si tratta dunque di un’ottima notizia: la semplificazione della burocrazia e gli interventi di valorizzazione potranno essere un volano per l’aumento delle esportazioni e soprattutto per l’aumento di produzione di un vino di qualità sempre più apprezzato a livello internazionale.