Ieri, 4 Novembre, presso il Comune di Melfi, si è discusso circa le innovazioni e le prestazioni offerte dal Reparto Maternità.
Ad introdurre l’incontro, il Sindaco della cittadina federiciana, Livio Valvano:
“L’Ospedale di Melfi ha avuto, in questi anni, importanti investimenti.
Si spera che gli effetti dell’Azienda Ospedaliera siano quelli di qualificare il servizio e adeguarlo alle moderne tecnologie.
La Basilicata, che consta di un vasto territorio occupato da una popolazione molto bassa, soffere degli standard introdotti a livello nazionale.
La Basilicata ha 57 abitanti per km2, rispetto alla media nazionale di 200 per km2″.
Il Primo Cittadino non ha mancato di sottolineare quali dinamiche abbiano prodotto questo rapporto:
“Secondo i dati Istat, la Basilicata è l’ultima nella graduatoria nazionale per la presenza di infrastrutture, come ferrovie e strade.
Pochi investimenti comportano assenza di servizi e ciò rende il nostro lavoro molto più difficile.
Questo, secondo le intenzioni condivise con i Sindaci di Lavello, Rionero e Venosa, è solo il primo di una serie di incontri per parlare delle innovazioni del Reparto Maternità”.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, Massimo Barresi:
“Siamo molto attenti al territorio e ai presidi cosiddetti ‘periferici’.
Fra tutti, quello di Melfi dà molte più soddisfazioni, perché, oltre ad un corpo medico composto da professionisti, è caratterizzato da un grande senso di appartenenza.
Abbiamo iniziato già a notare un’attività in positivo di questo presidio e questo ci fa capire che la nostra visione è quella giusta.
L’arrivo del Dottor Bernasconi, dal profondo nord, va proprio in questo senso.
L’Ospedale di Melfi si sta distinguendo anche per l’Ortopedia.
Abbiamo, inoltre, l’Anestesia che si sta difendendo alla grande, grazie al lavoro del Dottor Severino.
I problemi non mancano, ma sono gli stessi di tutta Italia, come la carenza di medici e, nonostante questo, stiamo andando bene.
Crediamo fortemente nell’ospedale di Melfi, ma serve il vostro aiuto e, perché no, anche le vostre proposte.
Abbiamo qui presente anche il Dottor Antonio Sisto (Primario di Neonatologia del San Carlo), il quale arriva da una direzione distrettuale del Friuli Venezia Giulia, quindi persona che ha competenze sul progetto di integrazione ospedale-territorio”.
Il Dottor Bernasconi, Primario di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Melfi:
“Melfi non ha bisogno di un grande primario, perché ha già un grande gruppo che sta tenendo in piedi un progetto con coraggio e passione.
Da parte loro c’è un attaccamento nei confronti di questo ospedale che dovrebbe appartenere anche alla popolazione, non solo di Melfi, ma di tutto il Vulture, ancor di più nelle donne del Vulture.
I servizi devono essere alla portata di tutti gli abitanti del Vulture-Melfese, nel momento opportuno e nella migliore qualità possibile”.
Il Dottor Sergio Schettini, direttore del dipartimento materno-infantile del San Carlo di Potenza:
“Abbiamo un obiettivo: quello di creare un omogeneo e unico linguaggio clinico-assistenziale.
Non possiamo che essere orgogliosi del supporto che le amministrazioni e i vari Sindaci ci stanno dando.
Facciamo parte di un’unica squadra.
Se ci crediamo e siamo coerenti, possiamo lavorare bene per l’obiettivo che abbiamo in comune”.
Il Dottor Severino:
“Grandi segnali di ripresa.
Sono particolarmente contento, spero di poter essere utile.
Non nascondo di aver accolto con sorpresa alcune difficoltà, ma rimango a completa disposizione”.
Vasta parentesi è stata riservata al test di screening prenatale non invasivo (Nips) per tutte le donne in gravidanza che presentano un rischio intermedio di anomalie cromosomiche, desunto dal precedente esame bi test.
La Basilicata è la prima regione italiana che mette gratuitamente a disposizione il test.
Dal primo Ottobre, infatti, questa opportunità viene garantita operativamente attraverso il laboratorio specialistico di Genetica medica dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, guidato dal dottor Domenico Dell’Edera, in collaborazione con il Centro di riferimento regionale di Medicina fetale e diagnosi prenatale dell’Ospedale San Carlo di Potenza e le unità operative di Ostetricia e ginecologia che operano sul territorio.
Basato su specifiche tecniche molecolari, il test viene effettuato con un semplice prelievo di sangue e permette di esaminare, a partire dalla undicesima settimana di gestazione, la probabilità di riscontrare nel feto problematiche collegate al numero di cromosomi quali la sindrome di Patau, la sindrome di Edwards e la sindrome di Down.