La disgrazia avvenuta a Genova con l’improvviso crollo del ponte Morandi, sgretolatosi letteralmente come fosse farina, continua a suscitare, oltre ad un forte sentimento di solidarietà in tutta Italia, anche una profonda indignazione che potrebbe rivelarsi fruttuosa.
A tal proposito infatti a Barile da alcuni giorni è stato istituito un comitato “Pro-Viadotto Scescio”, a difesa del ponte che si trova sulla strada statale 658 Potenza-Melfi, in prossimità del centro arbëreshë.
A promuoverlo Michele Sepe, un operaio della Sata di San Nicola di Melfi originario proprio del suddetto borgo, che ogni giorno attraversa questo tratto di strada per andare a lavorare.
Un viadotto interessato da una condizione di forte precarietà:
- restringimento della carreggiata, per evitare sollecitazioni oscillatorie sulle travi e causare cedimenti strutturali;
- barriere laterali ridotte;
- piloni di sostegno con profonde incrinature.
Questi alcuni dei componenti di questo comitato, composto da cittadini provenienti dall’intera area del Vulture:
- Gennaro Grimolizzi;
- Carmela Martino;
- Pierangelo Lapadula;
- Pasquale Di Lonardo;
- Gianmarco Tirico;
- Giuseppe Valente;
- Maicol Sepe;
- il consigliere regionale del M5S Gianni Leggieri.
Maicol Sepe, Di Lonardo e Carmela Martino hanno dato una visione unanime del “mostro” che “sostiene” gli automobilisti e che “da un momento all’altro potrebbe cedere, se non si dovesse intervenire nell’immediato”.
Delle istituzioni, nessuno era presente.
Il Sindaco di Barile, Antonio Murano, ha fatto sapere che l’Anas avrebbe agito subito dopo Ferragosto.
I cittadini sono amareggiati e se a giorni ciò non dovesse avvenire, il comitato Pro-Scescio a fine mese formerà nuovamente il presidio nel luogo incriminato.
Pierangelo Lapadula ha dichiarato:
“Mentre l’Italia è unita fortemente dall’indignazione generale, in coro unanime, sui fatti relativi al crollo del “ponte Morandi” sull’autostrada A10, trovo offensivo che le istituzioni della provincia di Potenza e della Regione Basilicata siano altrettanto sordi nell’ascoltare le richieste decennali di intervento sull’arteria principale Potenza-Melfi.
Il viadotto “Scescio” tra Barile e Rapolla versa in condizioni disastrose, la sicurezza dei veicoli è fortemente compromessa dalle basse ed inadeguate barriere presenti.
Come se non bastasse la carreggiata è stata ridotta per le condizioni critiche in cui versano le travi delle campate, ma continua a sostenere il doppio transito veicolare per senso di marcia.
Inoltre a Marzo 2015 un uomo ha perso la vita facendo un volo di circa 100m proprio su questo viadotto e non sono state prese misure di sicurezza.
Dunque la tragedia è avvenuta già, ma dopo la tragedia le autorità competenti, in primis la Regione Basilicata, non hanno previsto interventi urgenti atti a ripristinare la situazione.
È stato istituito un comitato di recente che ha sensibilizzato fortemente l’opinione pubblica, ha l’appoggio di tutti gli utenti e non solo, ma dovrebbe essere ascoltato da tutti i rappresentanti delle istituzioni, sia vicini che lontani dai periodo elettorali.
La morte non guarda in faccia a nessuno e di sicuro non sta a guardare il calendario.
Solo ultimamente si sono aperti dei tavoli tecnici con ANAS, ma la maggior parte della programmazione riguarda l’ampliamento di alcuni tratti stradali lungo l’arteria che servirebbero a snellire il traffico, ma che non produrrebbero un significativo aumento della sicurezza stradale di chi percorre la strada, anzi, aumenterebbero allargamenti e restringimenti per il rientro di corsia (immaginate con i “bisonti della strada” a farla da padroni sulla visuale e sulla velocità di crociera).
Migliaia e migliaia di mezzi al giorno, decine e decine di morti all’anno, restiamo uniti per Genova ma facciamo qualcosa anche per noi!!!
Amministratori, fatevi sentire adesso, a maggior ragione che le elezioni regionali sono vicine, così vediamo quanto vale per voi il nostro territorio!”.
Di seguito alcune immagini del ponte e uno del comitato che ha manifestato nella zona.