Scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:
“Il Governo ha giurato il 22 ottobre e in meno di due settimane ha raggiunto due obiettivi importanti: liberare oltre 30 miliardi di euro (9,1 miliardi per il 2022 e 21 miliardi per il 2023) per mettere in sicurezza famiglie e imprese dal caro bollette e compiere il primo passo sul fronte della sicurezza energetica nazionale.
Concentreremo le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili“.
Approfondisce la questione Today:
“Tra ciò che l’attuale maggioranza ha sempre considerato “da tagliare” c’è ovviamente il reddito di cittadinanza che dovrebbe essere tolto a “chi può lavorare” ovvero i tre quarti dei 660mila beneficiari soggetti al patto per il lavoro (dunque non occupati, non esonerati e non rinviati ai servizi sociali), che non ha avuto un contratto di lavoro subordinato o para-subordinato negli ultimi 3 anni.
Altro bonus “esoso” è quello edilizio del 110%: come anticipato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il superbonus 110 con il governo Meloni sarà “rivisitato”.
Secondo le indiscrezioni scenderà la percentuale di detrazione del superbonus 110 dal 110 al 90% con conseguente modificazione della platea mentre sarà prorogato anche le villette unifamiliari la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022.
Gli interventi più importanti sul settore energetico e del caro vita: se è scontato una proroga del taglio delle accise, c’è attesa per capire se a dicembre sarà erogato un nuovo bonus da 150 euro mentre alle famiglie e alle imprese potrebbe essere concessa una moratoria di sei mesi sulle bollette non pagate per evitare per un semestre i distacchi da parte delle società fornitrici di luce e gas.
Possibile proroga anche del bonus dipendenti fino a 600 euro: un fring benefit esentasse per cui servono tuttavia l’autocertificazione delle bollette pagate”.