Infrastrutture, estrazioni petrolifere e autonomia differenziata sono solo alcuni dei temi affrontati oggi, nella sede della Regione Basilicata, a Potenza, nel corso di un incontro fra il Presidente, Vito Bardi, e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia.
Il presidente Bardi dichiara:
“Sono molto contento che un uomo del Sud come il ministro Boccia sia tornato nella sua terra per aiutarci a sostenere la crescita della Basilicata.
Nella interlocuzione che abbiamo avuto oggi ho sottolineato che la nostra terra ha fame di infrastrutture anche perché, trovandosi in una zona di cerniera con le altre regioni del Mezzogiorno e al centro del Mediterraneo, può davvero diventare volano di sviluppo per un’area vasta del Paese.
Nelle parole del ministro ho trovato diversi punti di convergenza e una piena disponibilità ad accompagnare e sostenere attivamente la Basilicata nel suo cammino di crescita.”
All’incontro con i giornalisti e il ministro hanno partecipato anche gli assessori Gianni Rosa, Francesco Fanelli, Donatella Merra e Rocco Leone.
Il ministro Boccia dice:
“Penso che la Basilicata sia il simbolo del lavoro che stiamo facendo sulla riforma dell’autonomia quando, come dice il presidente della Repubblica Mattarella, l’autonomia rafforza l’unità nazionale ma l’autonomia che rafforza l’unità nazionale non è solo quella dell’articolo 116 della Costituzione, è quella che si realizza se il 116 si porta dietro il 117, il 118 e il 119.
L’articolo della Costituzione che impone la perequazione è quello che ho fatto diventare una cintura di sicurezza per l’intera riforma dell’autonomia differenziata.”
A parere dello stesso Boccia:
“Se, con il contributo dei presidenti del Sud di quelli del Nord, siamo riusciti a far sì che il dibattito politico tenga dentro tutti è perché le aree interne sono diventate prioritarie nella riforma.
La demografia della Basilicata è condizionata dalle aree interne, le risorse arrivano naturalmente nelle aree in cui c’è densità di imprese.
Lo Stato quando investe ha il dovere di ripartire dalle aree interne, i 565.000 abitanti della Basilicata devono imporre un impegno forte dello Stato.
Nel 2020 celebriamo i 50 anni delle Regioni, ma non deve essere solo un anno di celebrazioni, è l’occasione per decidere cosa fare nei prossimi cinquant’anni”.
Sui crescenti conflitti fra Regioni e Stato centrale Boccia ha detto che è sua intenzione:
“Ridurre del 50% il contenzioso, del resto la Consulta non è il Tar e non può esprimersi su ogni cosa.
Facciamo prima a parlarci, lo stiamo facendo in questi mesi, se ci si parla un po’ si evitano le impugnative.
La Conferenza delle Regioni è il luogo per dirsi tutto e risolvere i problemi; abbiamo costruito rapporto molto collaborativo.
Ringrazio il presidente Bardi che è sempre molto costruttivo, ci sono alcuni temi posti da lui, riguardo alle risorse connesse alle estrazioni stiamo lavorando per vedere come si recuperano le risorse andate in economia, perse nel 2015 perché non sono state utilizzate in tempo.
Stiamo lavorando con il Mef per verificare come recuperarle.
Il governo ha molto a cuore questa terra, chi ama l’Italia, la campagna e le aree interne non può non partire dalla Basilicata.”
Il ministro conclude così, ribadendo l’impegno del Governo:
“Per potenziare il più possibile il piano strategico della Zes Jonica”, – assicurando allo stesso tempo che – “il contratto istituzionale di sviluppo va avanti, per garantire che i tempi possano essere rispettati.”