“Pronta nuova rottamazione delle cartelle esattoriali per 10 milioni di italiani”: queste le ultime notizie dal Governo

Salvini torna su uno dei grandi cavalli di battaglia della Lega, i condoni fiscali.

“Oggi presentiamo una proposta risolutiva che può interessare almeno 10 milioni di italiani: ho interloquito ieri con Giorgetti su questo tema e la vediamo alla stessa maniera, c’è piena sintonia” ha riferito venerdì 7 febbraio il leader del Carroccio, nel corso di una conferenza stampa.

L’idea è di estendere i termini dell’attuale rottamazione quater, che riguarda attualmente i debiti contratti con il fisco dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, almeno fino alla fine del 2023.

La nuova proposta di legge, così come spiega today, “prevede una nuova rottamazione delle cartelle per “imposte, contributi e tasse” che sono stati dichiarati ma non pagati, in “120 rate”, “senza anticipo e senza sanzioni e interessi”.

Per rottamazione si intende una misura fiscale che permette ai contribuenti di poter estinguere un debito con il fisco senza dover pagare le sanzioni sugli importi che sarebbero altrimenti dovuti.

La nuova norma, presentata oggi in conferenza stampa, dopo che il testo era arrivato a novembre alla camera ed è ora atteso anche in Senato, prevede la definizione agevolata per i debiti fino al 31 dicembre 2023 con adesione entro il 30 aprile e il pagamento della prima rata entro il 31 luglio 2025.

La nuova normativa include anche “chi ha già fatto la rottamazione o chi ha perso i requisiti. Si sana col passato e si riesce a pagare l’anno in corso, grande operazione di tranquillità fiscale” fa sapere il presidente della commissione attività produttive della Camera, il leghista Alberto Gusmeroli, promotore della proposta.

Con la nuova proposta, sottolinea Gusmeroli “lo Stato non guadagna solo il gettito della rottamazione/rateizzazione lunga”.

Senza la “necessità di dare anche un anticipo, come nell’ultima rottamazione” insomma, secondo i leghisti, si risolve anche il nodo di “chi riesce a pagare il pregresso ma sinora non è mai riuscito a pagare il dovuto dell’anno.

Serve anche per creare il gettito dell’anno, se si genera si può diminuire la tassazione a tutti”. Gli stessi promotori della proposta parlano, a questo proposito, di operazione di “tranquillità fiscale”.

Ma la sensazione è che l’accelerazione leghista sia un vero e proprio guanto di sfida alla maggioranza in un momento in cui la popolarità del leader del Carroccio non è ai massimi.

Salvini è tornato infatti anche sul concordato fiscale ideato dal ministro Maurizio Leo, in quota Fratelli D’Italia:

“Leo ha approvato lo strumento del concordato, i risultati sono nei numeri, è stato uno strumento utile ma non risolutivo”.

Poi la stoccata ai colleghi di governo: “Evidentemente – puntualizza Salvini – nelle precedenti operazioni fiscali mancava qualcosa: 10 anni, 120 rate, per serietà paghi, altrimenti dopo otto mancati pagamenti esci, mi stai prendendo in giro, senza sanzioni e interessi perché alle volte la cartella sale e lo Stato non incassa e il cittadino arriva al suicidio.

È opportunità per l’intero Parlamento di dare un segnale di unità e di serietà al popolo italiano”.

Infine arriva la sollecitazione alla maggioranza:

Ha concluso il ministro dei Trasporti:

“Conto che su questo l’intera maggioranza faccia quadrato e i tempi siano spediti, appena il testo viene assegnato alla Commissione lo calendarizziamo subito, avremo un ciclo di audizioni, breve e intenso, e contiamo di chiudere il testo velocemente”.

Un appello agli alleati e una strizzata d’occhio ai temi cari al Carroccio, in una tensione che, anche nella maggioranza, sembra ormai sempre più palpabile.