TUTTO PRONTO PER LA VIA CRUCIS DI BARILE TRA LE PIÙ BELLE D’ITALIA! UNA STORIA LUNGA OLTRE 400 ANNI

Barile si prepara ad ospitare la più antica rappresentazione della Via Crucis risalente alla metà del 1600.

Il prossimo 30 Marzo, in occasione del Venerdì Santo, si terrà la manifestazione più identitaria della comunità arbëreshë incentrata sulla rappresentazione della Passione di Cristo.

Ricordiamo che la Via Crucis, è annoverata tra le più belle e longeve d’Italia.

Lo scorso 6 Febbraio a Roma è stato firmato il protocollo della Rete dei Sindaci a sostegno della candidatura delle performance italiane della Settimana Santa.

Momento importantissimo perché con l’adesione a Europassione per l’Italia, Barile è stato il primo comune lucano ad aderire al progetto di promozione della Via Crucis locale a Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Attualmente l’evento è organizzato dal Comitato della Sacra Rappresentazione Via Crucis di Barile, composto da tanti volontari.

Angela D’Andrea, presidente del Comitato ha raccontato alla nostra redazione la storia di quest’antica Via Crucis ed ha ricordato:

“Nel 2016 abbiamo celebrato i 400 anni della Via Crucis con la presentazione del libro “Storie, Tradizione e Folklore in un angolo della Basilicata” scritto dal compianto professore Antonio Paternoster”.

Venerdì la processione avrà inizio alle ore 14:30 e si snoderà per le vie del borgo antico.

Alla Via Crucis parteciperanno 125 personaggi, di tutte le età, dai bambini agli anziani.

Numerosi sono i personaggi in costume che compongono il corteo, aperto da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco (le tre Marie).

Personaggio caratteristico è la Zingara, ricoperta dei gioielli della gente di Barile, chiaro richiamo alle origini albanesi dei paese.

L’oro è il motivo ricorrente di tutta la manifestazione:

  • l’oro che copre le croci e gli abiti bianchi delle “tre Marie”, bimbe che simboleggiano purezza e innocenza, le braccia impastate della Veronica;
  • l’oro che intesse il vestito dell’Addolorata, identico a quello della statua che troneggia in ogni chiesa del Sud.

Tra i personaggi profani oltre alla zingara troviamo:

  • il Moro: personaggio voluto dalla tradizione di chiara rievocazione arberesche. Rappresenta il momento storico dell’invasione dei turchi in territorio albanese;
  • il Malco: uomo vestito di bianco avvolto in una lunga corda e pronto a fustigarsi per espiare le proprie colpe.

Tra le numerose figure cristiane presenti la più importante è rappresentata dalle tre versioni del Cristo, ciascuna delle quali richiama un momento particolare:

  • Cristo alla colonna;
  • Cristo con la canna;
  • Cristo portacroce.

Il corteo si chiude con la presenza delle statue del Cristo Morto e dell’Addolorata, precedute dal Sacerdote che invita i fedeli alla preghiera e alla meditazione dei misteri.

Angela D’Andrea ha concluso:

“La Via Crucis di Barile è la più antica del nostro territorio che richiama l’attenzione di tutti, che scavalca i confini regionali raggiungendo quelli europei.

Una processione che rappresenta la vita quotidiana arbëreshë, che lega amore e odio; sacro e profano; passato, presente e futuro, nel grande desiderio di pace e speranza per un mondo migliore”.

La Via Crucis di Barile è una rappresentazione molto importante e al di là di ogni immaginazione non necessita nemmeno di prove perché è caratterizzata da un silenzio che è la parola chiave della processione muta.

E’ infatti un silenzio strano, un silenzio che parla e sussurra nel cuore di ognuno la sofferenza e la riflessione trasmessa dalla rappresentazione della Passione di Cristo.

Di seguito la locandina dell’evento.