Cresce la preoccupazione sulla sorte degli automobilisti che ogni giorno attraversano chilometri di asfalto in precarie condizioni.
Ieri mattina abbiamo pubblicato la dichiarazione del cittadino Francesco Topi, in merito alla situazione della S.P. 109 di Piano Regio (Venosa), di 6 km circa, che collega la S.P. ex SS 168 con la S.P. 69 e lo svincolo Venosa Sud della S.S. 655 Bradanica:
“Sul suo valore strategico per la viabilità di Venosa non mi attardo: è evidente!
Bene. In soli 6 km ci sono 185 buche. Al netto della pignoleria e del pelo nell’uovo sicuramente ce ne sono non meno di 150, tra cui alcune voragini. In soli 6 km!
A tacere del fatto che anche solo un po’ di pioggia determina allagamenti importanti nel tratto a ridosso del Torrente Fiumara.
Le immagini restituite da Google Maps risalgono al 2010 e dal confronto con la situazione attuale si deduce la totale assenza di qualsivoglia manutenzione e il conseguente rapido e incalzante degrado dello stato della strategica bredella.
Però, devo ammetterlo, nelle scorse settimane, soltanto quando la pioggia ha fatto straripare la Fiumara, ho incontrato quattro addetti della Protezione Civile che di sera illuminavano con torce a mano per rendersi conto della situazione. Prima e dopo, il nulla.
La pericolosità della situazione è evidente”.
Il signor Topi ha aggiunto alla nostra Redazione:
“Nel tratto che attraversa la valle, subito dopo o poco prima del P.L. a seconda della direzione in cui si percorre, ai bordi della strada c’è tanta di quella vegetazione (canne) che è impedito qualunque deflusso di acque, perciò la strada s’allaga sistematicamente prima e dopo il ponte ad ogni minima pioggia.
L’allagamento poi lascia limo sempre presente su ciò che rimane della carreggiata, con grave pericolo ulteriore per la circolazione.
Inoltre la strada e stata costruita senza tenere conto del deflusso naturale delle acque e delle falde esistenti.
Perciò, nel tratto che risale dal ponte sulla Fiumara verso l’incrocio con la S.P. 69 e lo svincolo di Venosa Sud della Bradanica, c’è acqua anche d’estate e la strada patisce costante erosione”.
Poco dopo anche Giovanni Russo di Venosa ci ha inviato una segnalazione che evidenzia senza giri di parole problematiche importanti:
“Chi scrive è solo uno dei tanti automobilisti che percorre più o meno frequentemente le strade del territorio del Vulture-melfese.
È notorio che le provinciali che attraversano questa area nord Basilicata non versano in uno stato ottimale, e questo per svariati motivi: morfologia del terreno, assenza di adeguati sistemi di protezione contro fango e acqua in caso di pesanti avversità climatiche, manutenzioni non sempre eseguite a regola d’arte, mancanza di fondi per il ripristino del fondo stradale.
Ma lo scenario che si apre alla vista di un automobilista quando si percorre la provinciale 18 detta ‘Ofantina’ è qualcosa di raccapricciante.
Non credo di aver mai percorso, in trent’anni da quando ho conseguito la patente di guida, strada più INFERNALE di questa.
15/18 km di percorrenza e arteria lastricata di decine e decine di buche, pezzi di asfalto disseminati qua e là, pietrisco, sconnessioni più o meno gravi, terreno che tracima dai fondi contigui e, riversandosi sull’asfalto crea una mistura pericolosa in presenza di umido.
A questo si aggiungano pure i danni provocati dal transito di pesanti mezzi agricoli e Tir.
In verità un intervento di rifacimento c’è stato di recente, ma ha interessato solo alcuni km a poca distanza dal centro abitato di Venosa.
Dalla Bradanica all’incrocio con la S.S 93 Appulo-Lucana, Terra di Nessuno.
Questa provinciale è la via più breve per raggiungere alcuni grossi centri del Basso Tavoliere, la Bat, ed è la via del mare per eccellenza per chi proviene da Venosa, ma oltre a rendere molto faticoso il passaggio, espone anche al rischio di dover ‘giustificare’ ai Carabinieri l’andatura ‘anomala’, quando si cerca di aggirare le buche, invadendo, purtroppo, in qualche caso anche la corsia opposta, esattamente come accaduto a me.
Mi domando se per la incolumità di persone e per preservare i propri mezzi da danneggiamenti, sia il caso di rinunciare anche solo ad una gita fuori porta e restarsene a casa.
Prego vogliate raccogliere questa testimonianza, nella speranza che presto possano essere approntate le urgenti opere di riammodernamento e ripristino di questa strada di collegamento così sciaguratamente abbandonata al proprio destino”.
A supportare le descrizioni di Giovanni, la morte prematura di Gioele Gerardi, un 21enne di Rionero, calciatore nella F.S.T (Fortitudo San Tarcisio), strappato alla vita da un terribile incidente stradale avvenuto lo scorso 16 Febbraio, proprio mentre percorreva l’Ofantina.