Il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone, in Italia, ha superato nel 2020, con 15 anni di anticipo, l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2035, toccando l’87,3% e collocandosi al di sopra della media europea del 73,9% nell’anno.
Lo fa sapere l’Unione nazionale delle imprese di recupero e riciclo maceri presentando il Rapporto 2021, realizzato con Althesys.
Secondo il Rapporto Unirima 2021 sull’economia circolare, presentato oggi a Roma, nel 2020 nel nostro Paese l’87,3% degli scarti provenienti dalle industrie cartarie o editoriali, uffici, attività commerciali e di trasporto e dei rifiuti domestici è stato lavorato perché avesse una seconda vita.
Unirima, che rappresenta il 90% delle imprese che danno vita a questo ciclo economico virtuoso, sottolinea che tale primato è particolarmente importante perché è stato raggiunto nel momento di diminuzione delle attività produttive a causa della pandemia.
Il totale della raccolta di carta e cartone in Italia, che avviene attraverso i canali domestici e industriali, è di 7 milioni di tonnellate, rappresenta il 90% delle aziende del settore e fattura 4 miliardi l’anno.
E secondo quanto ha sottolineato durante la presentazione del Rapporto il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo, l’Italia in questo settore ha enormi potenzialità e usando bene i fondi del Pnrr può fare ancora meglio.