Lo scorso 26 Ottobre sono stati consegnati, in località Notarchirico di Venosa, i lavori per la realizzazione del primo impianto di compost in Basilicata: un’opera che sarà realizzata nell’arco di dieci mesi.
Tra gli scettici, anche il consigliere comunale Arturo Raffaele Covella di “Venosa Pensa” il quale, nel comunicato seguente, pone l’accento anche sulla realizzazione di un impianto per la produzione di Biometano della capacità produttiva non superiore a 500metri cubi/ora.
Ecco la sua dichiarazione:
“È sconcertante l’indifferenza con la quale vengono fatte le cose in questo Comune.
Silenzio totale da parte dei cittadini, delle istituzioni, dei partiti politici e delle associazioni di categoria che pure avrebbero interesse a capire meglio gli impatti che determinati impianti hanno sul territorio e sulle produzioni locali.
Eppure, nonostante gli allarmi lanciati nei giorni scorsi, i progetti vanno avanti e nessuno ne parla, nessuno si indigna, nessuno si chiede come mai tutto questo avviene senza che vi sia stato e vi sia un coinvolgimento delle popolazioni.
Due diversi progetti che di fatto hanno a che fare con i rifiuti.
Il primo presentato da una società privata (la Biometh srl con capitale sociale di 10.000,00 euro di cui solo 2.500,00 versato) per la realizzazione di un impianto per la produzione di Biometano della capacità produttiva fino a 500 metri cubi/ora.
Il secondo pubblico presentato direttamente dal Comune di Venosa per la realizzazione di un impianto di compostaggio per il trattamento della frazione umida dei rifiuti solidi urbani da realizzare nella zona di Notarchirico.
Due impianti di cui non si avvertiva affatto la necessità e soprattutto che risultano fortemente contrastanti con la natura e vocazione del nostro territorio.
Peraltro, mentre nella vicina città di Melfi viene convocato un consiglio comunale aperto per parlare di una tematica similare e di impianto che dovrebbe essere realizzato nella zona industriale di San Nicola di Melfi, nella nostra città niente, tutto viene fatto nelle segrete stanze, senza alcun coinvolgimento e confronto con i cittadini.
Eppure parliamo di due impianti che verranno realizzati in zone interessate da produzioni agricole importanti.
Terreni dedicati alla produzione di grano, olio e vino che presto dovranno fare i conti con queste nuove realtà industriali che tratteranno rifiuti solidi urbani e immetteranno nell’aria sostanze non certo innocue.
Non è solamente una questione di cattivo odore, a quello i cittadini di Venosa sono abituati da anni, il puzzo del compromesso, del clientelismo, della cattiva amministrazione, quello si sente da lontano e da parecchio tempo.
Questa volta, però, si tratta anche di tutela della salute pubblica, di salvaguardia delle produzioni agricole e dei prodotti del nostro territorio.
Tutto questo silenzio appare insopportabile per chi spera ancora nel risveglio di questa comunità.
Soprattutto se consideriamo che a leggere le carte, a vedere i progetti, a sentire le voci che circolano, ci sarebbe tanto da dire e tanto da approfondire.
Ma è una costante della politica venosina approfittare del disinteresse e del silenzio per approvare progetti scellerati, finanziare progetti assurdi, consentire che si portino a termine veri e propri devastazioni del territorio e della cultura locale.
Eppure, ritengo che non ci si possa rassegnare a questo stato di cose.
Non voglio pensare che tutti i cittadini preferiscano disinteressarsi delle sorti di questa Comune.
Voglio ancora credere che sia possibile risvegliare le coscienze e l’interesse di chi abita questo territorio.
Per questo lancio un appello a non stare fermi e silenziosi rispetto alle tante problematiche di questo nostro Comune.
Riappropriamoci della vita politica e amministrativa, chiediamo di essere coinvolti nelle scelte che si fanno, pretendiamo maggiore attenzione e rispetto.
Mobilitiamoci per indirizzare l’azione delle amministrazioni e per decidere insieme il futuro che vogliamo per questa comunità.
La problematica dei rifiuti che da tanto tempo interessa il nostro Comune può essere un tema intorno al quale iniziare a sviluppare un dibattito e dal quale partire per rilanciare un nuovo impegno civico.
Ripartiamo da quanto sta accadendo in queste settimane per riprendere in mano le redini di questa comunità”.