Al via la firma del protocollo d’intesa tra il Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata e la Fondazione Nadia Toffa prende il via il “Progetto Francesca”.
Si tratta di un accordo in tre punti con l’obiettivo di dare accesso alle cure di ultima generazione ai pazienti affetti da forme rare ed aggressive di cancro.
Il progetto della Fondazione dedicata al ricordo della giornalista, conduttrice e inviata de Le Iene Nadia Toffa, è in memoria di Francesca Libutti, anch’essa una giovane paziente recentemente scomparsa a seguito di una diagnosi di glioblastoma multiforme in cura all’Irccs Crob.
La prima fase prevede di offrire l’accesso alle migliori e più moderne terapie oncologiche sulla base dei profili genetici della malattia, la cosiddetta medicina personalizzata, potenzialmente con accesso ai più moderni trials clinici e a trattamenti off-labels basati su solido razionale biologico. Le analisi genetiche e molecolari saranno effettuate utilizzando le piattaforme disponibili presso il Crob o in collaborazione con enti esterni privati.
Il responsabile scientifico pro bono cure di ultima generazione della Fondazione Nadia Toffa Onlus Giannicola Genovese e il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia del Crob Grazia Lazzari coordineranno lo studio individualizzato dei pazienti. Un molecular tumor board, ovvero un gruppo interdisciplinare, si riunirà settimanalmente per discutere i pazienti candidati all’ approccio sopra descritto. Il primo programma pilota sarà iniziato al Crob e successivamente esteso alla rete oncologica lucana.
La seconda fase prevede lo stanziamento di due borse di formazione per doctoral o postdoctoral fellows nella misura di 50.000 dollari ognuna, per la durata di un anno, presso il dipartimento di medicina genomica, University of Texas, MD Anderson Cancer Center.
L’obiettivo del finanziamento è la formazione di professionisti nel settore della genomica del cancro per lo sviluppo di un programma competitivo di diagnostica clinica molecolare presso il Crob per servire il territorio della rete oncologica lucana e regioni limitrofe.
La terza fase prevede lo sviluppo di un programma di ricerca competitivo che sarà focalizzato sull’identificazione dei meccanismi genetici e molecolari coinvolti nella resistenza a chemio e radioterapia nel Glioblastoma Multiforme una delle forme più aggressive di cancro sia in pazienti pediatrici che adulti. Inoltre, il progetto si prefigge di facilitare la sovvenzione delle ASL, su tutto il territorio nazionale, per il dispositivo elettromagnetico “caschetto Optune”, a vantaggio dei pazienti affetti da glioblastoma multiforme e per fornire supporto alle loro famiglie.
Hanno dichiarato in merito Margherita Rebuffoni Toffa madre di Nadia, l’avvocato Elda Libutti sorella di Francesca e il dottor Giannicola Genovese:
“La Fondazione è orgogliosa del Progetto Francesca e di poter collaborare con la famiglia Libutti- Scaringelli, con il Crob e con il Dott. Giannicola Genovese.
Insieme, con generosità, competenza e determinazione aiuteremo tante persone, soprattutto coloro che non conosciamo e che non conosceremo ma che vedranno migliorare la loro vita.
Chi salva una vita salva il mondo”.
Conclude il direttore generale del Crob Massimo De Fino:
“È per noi un onore annunciare questo importantissimo progetto che insieme al sostegno della Fondazione Toffa e della famiglia Libutti-Scaringelli, darà una preziosa opportunità di cure al altissimo livello ai pazienti affetti da forme rare e aggressive di tumore, come il glioblastoma multiforme.
Siamo orgogliosi di essere stati scelti come co partner del progetto dalla Fondazione Toffa che opera a livello nazionale e ringrazio Margherita ed Elda per voler dare un’importante opportunità di crescita alla ricerca del Crob”.