Mercoledì 13 Settembre riparte al CROB la brachiterapia ad alto rateo di dose per i tumori della cervice uterina localmente avanzati.
Così spiega l’Ufficio Stampa Irccs Crob:
“L’Istituto è l’unico centro in Basilicata e tra i pochi del Mezzogiorno ad offrire questa possibilità.
La brachiterapia per i tumori della cervice uterina riprende dopo il periodo Covid e si aggiunge ai trattamenti che già si effettuano al CROB come la brachiterapia endocavitaria nei tumori operati dell’endometrio e brachiterapia di superficie nei tumori cutanei, compreso il volto.
Si tratta di una pratica essenziale al fine di completare il trattamento radioterapico nei tumori della cervice uterina.
Tale metodica permette di somministrare una dose più alta di radiazioni ad alta energia direttamente al tumore preservando i tessuti sani come, in questo caso, retto e vescica.
La radioterapia, infatti, consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali, cercando al tempo stesso di danneggiare il meno possibile le cellule normali.
La brachiterapia, a sua volta, è un tipo di radioterapia che viene fatta dall’interno del corpo posizionando le sorgenti radioattive direttamente sulla zona da trattare.
Nel dettaglio, la procedura prevede il posizionamento di un applicatore specifico all’interno della zona da trattare attraverso cui passa la sorgente radioattiva, in questo caso Iridio 192, che rilascia la dose direttamente sull’area interessata.
Il tutto in completa sicurezza sia per l’operatore che per il paziente utilizzando un sistema di rilascio definito remote after loading, posizionato nel Bunker.
Prima di effettuare la brachiterapia per i tumori della cervice uterina la paziente, normalmente, ha effettuato un ciclo di radioterapia a fasci esterni.
Le sedute previste si effettuano a giorni alterni e variano da due, a tre, a cinque.
La procedura di impianto degli applicatori avviene in sala operatoria con una blanda sedazione in regime di day surgery, con il ritorno a casa della paziente nel pomeriggio.
Per la sua esecuzione la paziente è presa in carico da un team multidisciplinare composto da diverse figure professionali quali: radioterapista oncologo, ginecologo, oncologo, fisico sanitario, infermiere, tecnico di radiologia, anestesista”.