Fa ancora male vedere deturpato lo splendido e incontaminato paesaggio di Torre degli Embrici a seguito di lavori di ampliamento di un metanodotto.
Ricordiamo la denuncia, pervenuta in Redazione, fatta da Nicola Botte e Alessandro Agosta, referenti del comitato “Torre degli Embrici” Rionero, composto da giovani volontari del luogo che da anni si occupano dell’area archeologica.
Grazie al loro splendido lavoro e all’iniziativa del cittadino Antonio Cecere, sembra che le cose stiano per cambiare.
Ecco le novità annunciate proprio da quest’ultimo:
“È FATTA‼️
Ho sempre fatto tesoro del motto ‘testa bassa e pedalare’.
Le cose prima si fanno e poi si dicono.
Prima di chiunque altro, senza megafoni e proclami vari, con la consulenza legale del mio caro amico Francesco Paolino abbiamo inviato al Comune di Rionero in Vulture (PZ) ed alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata una richiesta ufficiale per avere notizie ed eventualmente adire a vie legali per la vergogna che si è attuata a Torre degli Embrici, con la tristemente nota storia del gabbiotto del gas in zona sotto tutela.
È di pochi minuti fa la risposta della Soprintendenza con cui si chiede finalmente alla società costruttrice la delocalizzazione e la mitigazione della succitata opera, aggiungerei ‘d’arte’.
Grazie, grazie di cuore a quanti ci hanno appoggiato con attestati di stima per la nostra azione.
Una promessa: vigileremo!”.
Ecco una foto del gabbiotto del gas in questa zona protetta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e la relativa richiesta di rimozione.