I pendolari sono sempre stati costretti a una vita di attese, sia che si mettano al volante, sia che salgano su un treno.
È molto facile che ciò si verifichi sulle tratte ferroviarie che interessano la provincia di Potenza, a detta dei tanti che ogni giorno le percorrono.
A sostenere queste denunce, un nostro lettore che fa sapere:
“Serve a poco continuare a sventolare i trionfi del Frecciarossa che ripassa da Potenza con destinazione Torino quando anche oggi, per l’ennesima volta, sulla mia pelle e su quella di tanti pendolari, ho potuto constatare l’inefficienza dei servizi sulla tratta ferroviaria Potenza-Foggia;
prima un ritardo di ben 45 minuti sul treno regionale in partenza alle 7:15 per Melfi, poi alla fine la cancellazione dello stesso e la sostituzione con autobus che è arrivato a destinazione alle 10:00, con ben un’ora e mezzo di ritardo sulla tabella di viaggio.
Va bene appellarmi agli esami di fisica dei tempi dell’università sulla relatività del Tempo cercando di mantenere la calma e sdrammatizzare in qualche maniera, ma sbattere la testa un giorno sì e l’altro pure contro il muro dei continui ritardi di treni che si rompono continuamente, animali “esotici” che non hanno niente di meglio da fare che continuare a soggiornare sui binari di questa meravigliosa tratta, di coincidenze lunghissime ed di dubbia validità di servizio, fatte in piena campagna magari in carrozze non climatizzate, di personale che senza alcuna colpa e con gli occhi appesantiti da tanta rassegnazione fa spallucce ad un prepotente senso di impotenza e malcontento che debutta atavico tra le richieste legittime dei malcapitati pendolari.
Ebbene sbattere la testa contro questo immane e silente sistema di inefficienza organizzata su una tratta di pochi km che però risultano essere vitali per tutti i lavoratori, gli studenti e i pendolari che loro malgrado “vivono nel tempo” e non possono permettersi il lusso quasi quotidiano di sprecarlo tra mille giustificazioni e frustrazioni, è oggigiorno inaccettabile.
Siamo ormai abituati a pagare per beni e servizi che valgono meno della metà del loro prezzo di vendita, ma qui la questione non è puramente economica (qualsiasi rimborso del biglietto non varrà mai quanto il tempo sprecato ad aspettare nelle stazioni o fermi sui binari e sottratto a mamme, papà, giovani che potevano stare di più coi loro figli, coi loro cari, che potevano produrre di più a lavoro o semplicemente riposare di più) si sposta su un piano superiore che interseca quelli che dovrebbero essere i pilastri di un territorio che manifesta di fatto i segni di una reale “evoluzione socio- economica” che non lascia indietro nessuno e tutela per primi quelli che hanno deciso di continuare a lavorare, produrre , curarsi e studiare nella propria terra senza per questo tralasciare chi, per altri motivi altrettanto validi, ha bisogno anche di poter prendere il Frecciarossa a Potenza ed uscire fuori regione.
Questa stagnazione inefficiente dei servizi locali di trasporto ferroviario è oramai sotto gli occhi di tutti e rimane inerzialmente in uno stato d’essere immutato, tra il silenzio di Società ed Enti istituzionali locali che potrebbero e dovrebbero intervenire quanto prima e di concerto a risolvere questo annoso problema che continua a rendere sgradevole e disagevole anche il semplice spostamento interno alla Regione di turisti che vorrebbero godere appieno delle ricchezze e delle bellezze del nostro territorio.
Mi chiamo Saverio come mio nonno che nella sua vita non ha mai potuto prendere un treno; io per fortuna posso farlo ma, e questo è l’augurio per me e per tutte le persone che questa mattina erano con me in questa ennesima epopea, vorrei essere fiero di poterlo fare con la dignità di chi paga un servizio che sia almeno all’altezza delle aspettative “minime sindacali” di un territorio che attraverso la politica locale, nazionale e comunitaria dovrebbe sforzarsi con impegno, lungimiranza e continuità nel dare il giusto impiego alle risorse disponibili e stanziate per un ammodernamento infrastrutturale locale serio, continuo, fattivo e temporalmente valido e non sottomesso soltanto alle tempistiche delle propagande elettorali e delle manifestazioni di piazza.
Con questa speranza auguro buon viaggio a tutti”.