Come anticipato, a Melfi preziosi ritrovamenti sono emersi nel suolo sottostante il Monastero.
Queste le precisazioni di Alessandro Panico, attualmente assessore al bilancio e rigenerazione urbana del Comune di Melfi:
“Le indagini archeologiche preventive, in corso secondo il programma stabilito, hanno finora evidenziato l’esistenza di alcuni manufatti sotto l’ultimo piano di calpestio della corte, probabilmente preesistenti alla fondazione del monastero (XVI secolo).
Le emergenze presentano una complessa stratigrafia, sviluppata su più fasi, alcune probabilmente antiche, tra le quali diverse sepolture e alcuni ambienti ipogei di indubbio interesse.
Non è una sorpresa, data la quasi certa preesistenza nel sito della chiesa di San Bartolomeo e la risalente presenza francescana, nonché l’ampia area di interesse archeologico più antica già nota in zona.
Il Comune di Melfi, i progettisti, l’impresa esecutrice e la Soprintendenza stanno collaborando fin dall’inizio dell’intervento, con il comune intento di valorizzare al massimo un sito che si rivela, come atteso, un vero scrigno di conoscenza e storia.
I lavori procedono regolarmente, senza fretta ma anche senza ritardi, con l’attenzione e il rispetto necessari, per restituire quanto prima alla città questo tesoro culturale che si aggiunge all’immensa ricchezza storica e monumentale di Melfi”.