Regnano perenni le difficoltà per gli atenei del Sud: a dirlo lo studio sulle Università statali pubblicato oggi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore“.
L’Università degli Studi della Basilicata, nella classifica generale, è stabile al 44esimo posto.
Invece per quanto riguarda altri indici ecco quali sono le posizioni occupate dall’Unibas:
per la didattica è al 37esimo posto, per la ricerca al 48esimo.
Essa occupa il primo posto per la percentuale di idonei che hanno ricevuto la borsa di studio ed il secondo per il giudizio dei laureandi sui corsi di studio (voto: otto, appena sotto all’Università di Camerino, che ha ottenuto 8,1).
Gli indici totali sotto la lente d’ingrandimento dello studio sono 12 ed oltre a quelli sopra citati, sempre relativi all’Università della Basilicata abbiamo:
attrattività (28esima), sostenibilità (58esimo posto su 61), stage (48esima), mobilità internazionale (19esimo posto), dispersione (32esima), efficacia (58esima), occupazione (41esima), qualità della produzione scientifica (40esimo posto), competitività della ricerca (30esima) e qualità dei dottorandi (43esimo posto).
Ritornando alla classifica generale, in cima alla graduatoria, ci sono le Università di Verona e Trento, seguite da Bologna e dal Politecnico di Milano.
Il Mezzogiorno continua invece a soffrire e occupa stabilmente gli ultimi scalini delle graduatorie, chiuse anche quest’anno dall’ateneo statale Parthenope di Napoli.
Ovviamente tali indicazioni rappresentano strumenti importanti per l’orientamento didattico ma non utili a stabilire quale università è da frequentare e quale è invece da trascurare.