A San Fele, a distanza di nemmeno 3 mesi dall’inaugurazione del primo murales del progetto ‘’Borgo da rivivere’’, terminati i lavori per il secondo.
Fa sapere Miriam Di Gianni (VICE PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ACAI e ideatrice del progetto ‘’Borgo da Rivivere’’):
“Intitolato ‘’R MONC’’, questo secondo murales, rappresenta appunto delle suore, la parete scelta è quella della Casa Canonica che fino al 2021 ha ospitato le suore stimmatine.
Le suore rappresentate hanno, per scelta, dei volti di fantasia, ma con i tipici abiti della congregazione delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco d’Assisi, conosciute come stimmatine.
La casa canonica in realtà non è la struttura che ha sempre ospitato le suore, a San Fele c’era un convento salesiano, divenuto Convento Femminile delle Suore Francescane Vistandine che nell’800 ebbe per badessa Suor Maria Costanza, zia di San Giustino de Jacobis.
Nel dopoguerra ebbe funzione di Asilo Infantile, nei tre piani sottostanti fu sede di Scuola Elementare prima e della Ragioneria poi, oggi funge da Archivio Comunale e Sala Cosiliare.
Solo negli anni ’70-80 fu costruita l’attuale Casa Canonica come dimora del Parroco di turno e delle Suore.
Il murale non è solo un omaggio alle suore, ma anche alla scuola di ricamo di cui una volta si occupavano.
Per molte donne l’arte del ricamo era un vero e proprio mestiere che permetteva loro di trovare sostentamento economico.
Presso le suore l’attività del ricamo era appresa in modo rigoroso e perfetto, le donne sanfelesi erano espertissime nell’eseguire lavori su tessuti di cotone: il punto piatto, il punto graziella, il punto a intaglio, il più conosciuto punto a croce ecc.
Oggi questo mestiere è in declino, il lavoro manuale è stato sostituito da quello a macchina che viene effettuato con minore spesa, anche se a discapito della qualità e della particolarità che assumeva ogni manufatto e che rendeva la ricamatrice una vera e propria artista.
Il progetto ‘’Borgo da rivivere’’ ha come obiettivo proprio quello di ‘’rivivere’’ le usanze e tradizioni sanfelesi di un tempo attraverso la realizzazione di murales, ‘’R monc’’, come il primo ‘’A cantin’’ rappresentano pezzi di storia.
Il murales è realizzato dall’artista Paolo Petrarca, in arte Deor della Pem Art Napoli e finanziato dall’associazione A.C.A.I. con la piccola compartecipazione del Comune di San Fele per le spese accessorie.
Cogliamo l’occasione per invitare tutti a visitare il bellissimo centro storico di San Fele, arricchito ulteriormente da queste due opere.
SAN FELE, BORGO DA RIVIVERE!”.
Ecco la foto del bellissimo murales appena terminato.