San Fele: “eletta solo una donna in Consiglio”. Questa la situazione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Giusy Di Giacomo e Carmine Carnevale, consiglieri comunali del gruppo Consiliare San Fele Futura:

“La tutela e l’applicazione del Principio della parità di genere sono risultati i veri perdenti di queste elezioni comunali di San Fele, che hanno visto concorrere ben 3 liste elettorali, 26 candidati consiglieri e 3 candidati sindaco, portando all’elezione in Consiglio di un’unica Donna (Giusy Di Giacomo, candidata sindaca per la lista San Fele Futura).

Partendo dal presupposto che il rispetto di tale principio non è al vaglio delle scelte politiche, ma dovrebbe essere il contrario, ossia, le scelte politiche dovrebbero essere a monte coordinate con la tutela e l’applicazione di questo principio, la questione strettamente collegata è quella che ha riguardato la composizione della Giunta comunale.

In chiave giuridica, la linea è stata tracciata a Palazzo Spada con la sentenza n. 406/2016 nella quale è stato osservato che l’effettiva impossibilità di assicurare nella composizione della Giunta comunale la presenza dei due generi nella misura stabilita dalla legge deve essere “adeguatamente provata”.

Posta l’assenza di donne elette in Consiglio tra i banchi della maggioranza, posta l’ovvia esigenza di procedere con la composizione della giunta, posto il peso politico/elettorale dei consiglieri eletti, il Sindaco, Donato Sperduto, ha proceduto con l’indizione di un avviso pubblico volto all’individuazione di un profilo che potesse ricoprire la carica di assessore “donna”.

Da un punto di vista prettamente politico poco si comprende, vista la situazione di fatto, la scelta del Sindaco Sperduto di non nominare l’ex assessore Carlucci che per oltre 10 (15) anni ha ricoperto tale carica con meritorio impegno e dedizione ovvero, per le stesse ragioni, l’ex Presidente del Consiglio Comunale Incoronata Rita Di Leo, le quali, tra l’altro, sono state candidate in questa competizione elettorale nella lista Per San Fele – Donato Sperduto Sindaco.

L’indizione dell’avviso pubblico, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di San Fele, assolve solo da un punto di vista formale a quel concetto probatorio cui si fa riferimento nella sentenza 406/2016, mentre lo stesso non si può dire da un punto di vista sostanziale/teleologico preso atto dei requisiti e titoli richiesti, contestualizzati in un contesto socio/demografico come quello del Comune di San Fele, così come anche sottolineato dal consigliere Carnevale nel consiglio comunale del 05.07.2024: “mettere quei requisiti, prevedere quei titoli, in una piccola realtà come San Fele restringe troppo il campo. Era scritto nelle stelle che si andava in quella direzione.”

Per tali ragioni l’avviso pubblico, pubblicato sul sito istituzionale del Comune di San Fele, rappresenta semplicemente un escamotage, così come evidenziato dalla consigliera di parità, per far quadrare i conti all’interno della maggioranza, alle prese con la riduzione dei posti nell’esecutivo e garantire gli equilibri politici portati alla luce dal dato elettorale.

Pertanto, cinicamente, la mancata elezione dell’ex Assessore Carlucci e/o della ex Presidente del Consiglio Di Leo non sono dispiaciute al Sindaco, sono state, invece, una manna piovuta dal cielo, altro che parità di genere o sensibilità verso chi negli anni passati ha contribuito alla striminzita vittoria elettorale.

Apprezziamo e condividiamo la posizione e il lavoro profuso della Consigliera Regionale alle pari opportunità Ivana Pipponzi e dell’Onorevole Luana Zanella che con competenza e delicatezza hanno dato risalto, nelle istituzioni regionali e nazionali, al tema in questione, con l’auspicio che anche il Consiglio Regionale e il Parlamento Italiano perorino l’annosa questione dell’affermazione e della tutela del principio di parità di genere, e per quanto di loro competenza, anche mediante una previsione legislativa più puntale e dettagliata che abbia come cardine giuridico la valorizzazione dell’aspetto sostanziale.

Riteniamo che, allo stato, l’unica strada perseguibile ai fini del rispetto del principio di parità di genere sia quella che veda la formazione di una nuova Giunta che rispetti il principio di parità di genere”.