Una nota del Comune di San Fele fa sapere:
“Ad un mese dalla scomparsa del nostro amato concittadino, voglio ricordare ciò che lui rappresentava per me e per la nostra comunità. Donato Faggella, per tutti noi Zampanò, è stato padre e marito esemplare e affettuoso.
Il soprannome datogli, infatti, non era affatto rappresentativo del suo essere.
Uomo mite e volitivo, tanto da decidere di trasferirsi a Roma per imparare un mestiere, quello del barbiere, che ha svolto in modo encomiabile per oltre settant’anni.
Segno tangibile di ciò, i numerosi suoi allievi circa venti che, ad oggi, vantano negozi in tutta Italia, Como, Milano, Roma Bologna e all’estero in Svizzera.
Egli non era semplicemente un barbiere ma, un Maestro che con la sua Bottega ha creato e mantenuto in vita uno spazio di aggregazione in cui discutere di questioni sociali, politiche e di ogni genere.
La sua personalità spiccava come onesto consigliere e paciere tra i tanti che usavano la sua sedia con la scusa di ricevere un taglio o una rasatura.
Punto di riferimento per l’intera comunità, spero che chiunque abbia avuto modo di conoscerlo tramandi quanto ci ha insegnato.
Parafrasando De Andrè “per consegnare alla morte una goccia di splendore”.
Una goccia profumata di umanità e speranza, come quella del dopobarba con cui tutti lasciavamo la sua Bottega”.