“Il problema delle liste d’attesa è un macigno pesante che grava sulla sanità nazionale e dunque su quella regionale.
In realtà il problema è occidentale, dato che si tratta di una conseguenza del Covid.
In Regione Basilicata stiamo utilizzando a pieno i fondi del PNRR, tra gli altri, e abbiamo avviato il processo di rinnovamento e riqualifica del parco macchine dei dipartimenti di diagnostica per immagine di Potenza, Matera e province; per citarne alcune: la nuova Tac a Lagonegro, l’attivazione di nuovi ambulatori di ortopedia a Pescopagano, le assunzioni di risorse umane a tempo indeterminato dai concorsi pubblici, le procedure di stabilizzazione di tutto il comparto sanitario, l’attivazione di tre nuovi ambulatori specialistici al Madonna delle Grazie, l’ambulatorio di medicina interna a Stigliano.
Un rinnovamento che sarà completato entro questo autunno garantendo ai lucani la disponibilità delle migliori grandi attrezzature presenti sul mercato, oltre che dei servizi di cura potendo contare su un importante contingente di risorse umane che già ha preso servizio presso gli ospedali e i presidi di cura del territorio.
Esiste una programmazione in continuo divenire; un evolversi che si modula sull’analisi dei fabbisogni che sarà presto ufficialmente presentata, nella quale si potranno osservare le azioni di miglioramento che la Regione intraprenderà nel prossimo semestre.
Tornando poi agli ‘investimenti in apparecchiature diagnostiche’, sarà istituito un dipartimento unico interaziendale dei servizi di radiologia al fine di creare un centro di refertazione distribuito sul territorio ma coordinato da un polo unico presso l’AOR San Carlo, che ridurrà sensibilmente i tempi di refertazione degli esami e garantirà al cittadino lucano una minore latenza nella disponibilità dei referti.
Altro vantaggio, sarà la possibilità, così concreta, di trasferire alle strutture private accreditate il compito di eseguire un volume più ampio di prestazioni di radiologia tradizionale, demandando di conseguenza alle strutture pubbliche la quasi totalità dell’erogazione delle prestazioni prodotte dalle grandi apparecchiature (mammografie, tac, risonanze, ecc.).
Quanto all’inappropriatezza prescrittiva, si tratta di una doglianza nazionale, fatta da tutte le regioni, di destra e di sinistra: alcune tipologie di prestazioni prescritte in Regione Basilicata risultano essere oltre il triplo della media italiana; un fatto in parte determinato da una mancata omogeneità prescrittiva a livello geografico sulla quale anche attraverso i tavoli permanenti di confronto che i medici di medicina generale, che ho personalmente attivato, provvederemo progressivamente a ricondurre ad un valore uniforme in tutta la regione individuando le migliori pratiche di prescrizione.
Ho sempre considerato i medici delle risorse preziose, da tutelare, da incentivare e da ascoltare; ed è quello che sto facendo attraverso l’obiettività e la coscienza di chi vuole risolvere i problemi affrontandoli guardando in faccia la realtà per porvi rimedio.
È un ‘orrore’, per usare un termine caro ai voltagabbana che fanno dichiarazioni inopportune, dato il loro pregresso, inasprire tensioni sulle quali noi stiamo invece cercando di porre rimedio.
L’intento di costoro è chiaramente di capovolgere la realtà, nella speranza di recuperare parte del consenso perduto.
Ma non posso più sottostare ad accuse di questo genere.
Sono il primo a riconoscere che ci sono tante criticità nella sanità lucana, che bisogna fare di più, che si può fare sempre meglio.
Io, non mi sento arrivato.
Al contrario, ho appena iniziato e di certo ho a cuore la sanità lucana.
Sono sempre pronto al confronto costruttivo, agli spunti, alle riflessioni e ai consigli, ma di fronte alle accuse infondate e alle strumentalizzazioni troverete in me sempre una porta chiusa”.
È quanto dichiara in una nota, l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli.