La Chiesa di Sant’Antonio, e con essa tutti i fedeli di Melfi, è pronta per festeggiare il Santo dei poveri, il Patrono d’Italia: il tanto amato San Francesco.
Figlio di un mercante appartenente alla piccola nobiltà cittadina, Francesco, dopo la chiamata divina, abbandonò la sua vita agiata per iniziarne una fatta di penitenza e solitudine, in totale povertà.
Filo conduttore della sua esistenza: l’amore per la natura declinato in tutte le sue forme.
Non a caso, San Francesco chiamava fratello il Sole e sorella la Luna e professava amore per tutte le “cose” di Dio, come il suo Cantico delle Creature conferma (“Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature”).
Celebre è il suo rispetto per gli animali.
A tal proposito, la leggenda più conosciuta a lui riferita è quella legata al lupo che terrorizzava la città di Gubbio.
Si narra che Francesco riuscì a parlare con il lupo e a domare la sua ferocia, ristabilendo pace e serenità nel paese terrorizzato.
San Francesco fu diacono e fondatore, nel 1209, dell’ordine Francescano (che da lui poi prese il nome).
Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio, San Francesco rievocò la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell’evento: proprio da qui ebbe origine la tradizione del presepe.
Conosciuto anche come “il poverello d’Assisi”, la sua tomba è meta di pellegrinaggio per migliaia di devoti, ogni anno.
La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da:
- papa Giovanni Paolo II nel 1986 ;
- papa Benedetto XVI nel 2002;
- Papa Francesco nel 2011.
Oltre all’opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto il nome pontificale di Francesco in onore del Santo di Assisi (primo nella storia della chiesa).
Domani, Giovedì 3 Ottobre, dopo la Santa Messa ci sarà la suggestiva “Celebrazione del Pio transito di San Francesco” presieduta dal guardiano del convento, con la partecipazione del Terz’Ordine francescano locale.
La tradizione vuole, infatti, che questo antico convento sia stato fondato nel 1222, al passaggio di San Francesco di ritorno dalla Terra Santa.
Si proseguirà, quindi, il 4 Ottobre, giorno dedicato al Santo, con le canoniche celebrazioni eucaristiche, alle quali parteciperanno:
- il Vescovo, mons. Ciro Fanelli;
- i frati e i parroci di Melfi.
Al termine della messa delle 18:00, si terrà la cerimonia dell’accensione della lampada da parte del Sindaco di Melfi, Livio Valvano, con la successiva recita del Cantico delle Creature.
Anche quest’anno, il Santo che celebrava la natura e il creato in tutte le sue forme, ritorna protagonista di una festività molto amata da tanti fedeli nella nostra regione.
Di seguito il programma completo.