“L’ennesimo rinvio della riunione dell’Osservatorio Regionale Edilizia e Lavori Pubblici da dedicare allo stato del programma di lavori dello Schema Basento-Bradano e della Diga del Rendina non può che preoccuparci, soprattutto perché da tempo abbiamo lanciato il ‘grido d’allarme’ sulla carenza di disponibilità idrica negli invasi lucani”.
A sostenerlo è l’Ufficio di Presidenza della Cia-Agricoltori Basilicata aggiungendo che se è da sottolineare positivamente l’invito che per la prima volta è venuto da un Assessore alle Infrastrutture alle associazioni del mondo agricolo, da sempre tenute fuori dal tavolo dell’Osservatorio, c’è la necessità di accelerare l’operazione di monitoraggio per definire le azioni prioritarie da attuare e recuperare il tempo perduto.
Per la Cia cinque sono i punti centrali:
“1) di sicuro strategica importanza rivestono le due opere per le quali siamo stati per due volte convocati e essendo stata rinviata si richiede la riconvocazione allo scopo di fare il punto su tali opere quali il Distretto-Schema Basento Bradano e la Diga Rendina;
2) Segnaliamo altre due opere strategiche che sono fanno registrare ritardi ed è necessario oltre che utile intervenire: la diga di Marsiconuovo; la messa a regime e la piena funzionalità della traversa sul Sarmento.
Tali altri opere rientrano nel piano presentato da CIA su tutte le opere irrigue e gli invasi che sono complessivamente 14, di straordinario impatto sul versante degli accumuli della risorsa idrica e sul versante produttivo ed economici di ampia areali della nostra Regione;
3) si tratta di opere che hanno fatto registrare rilevanti ritardi cui bisogna porre rimedio anche perché rappresentano occasioni di lavoro al fine di dare una boccata di ossigeno al settore delle costruzioni con i relativi addetti e alle piccole e medie imprese edili;
5) poter contare su sistemi di accumulo e distribuzione efficaci e funzionali con soluzioni che tengono conto dell’evoluzione in corso a partire dai cambiamenti climatici;
4) definire un puntuale cronoprogramma su opere strategiche anche alla luce dei finanziamenti del Piano irriguo nazionale e del piano invasi;
5) un grande piano di manutenzione di opere minore a partire dalla viabilità passando a tutte le opere di contenimento e gestione del territorio coinvolgendo le Aziende agricole che presidiano il territorio e possono garantire un formidabile contributo sulla qualità degli interventi, oltre che sulla tempestività e convenienza sui costi degli interventi con mirate prestazioni agromeccaniche, mettendo a disposizione il proprio parco macchine peraltro allargato dal 2020 (così come prevede l’Art. 4 ter della legge di stabilità 2020 nella quale è stata regolamentata la possibilità da parte degli imprenditori agricoli in forma singola e associata di poter effettuare prestazioni agromeccaniche e manutentive anche sul versante fluviale e del dissesto idrogeologico, nel rispetto del codice degli appalti DLvo 50/2016)”.