“Negli ultimi otto anni, nella regione Basilicata, i docenti a tempo determinato sono quasi raddoppiati da 737 a 1624, e sono aumentati anche gli insegnanti di sostegno non di ruolo, passando da 72 precari nel 2015 ai 565 dello scorso anno scolastico”.
Riferisce il Segretario Generale Uil Scuola Rua Basilicata Luigi Veltri che analizza i dati dell’indagine fatta dalla Uil e che riguarda gli ultimi otto anni di precariato nella regione Basilicata:
“Numeri sconvolgenti.
La situazione più critica riguarda Potenza, dove gli insegnanti non di ruolo sono 1096 contro i 186 di 8 anni fa.
Qui si verifica in modo più eclatante quello che, in verità, accade nel resto della regione”.
I nostri dati ci dicono che i docenti di sostegno precari passano dai 72 del 2015 ai 565 del 2023 ( lo studio si ferma al 2023 ndr), a fronte comunque delle innumerevoli certificazioni di disabilità, che ogni anno aumentano in Basilicata.
Le cose non vanno meglio nemmeno per il personale tecnico ausiliario, che vede i supplenti salire dal 11 al 24,10 per cento.
Collaboratori scolastici, addetti nelle segreterie, assistenti tecnici e figure specializzate, che dovrebbero garantire apertura, sorveglianza e l’ordinaria amministrazione della scuola, si sono ridotti passando da 2507 addetti del 2015 a 2311 del 2023.
Con una crescita, di contro, del personale supplente di ben 379 unità”.
Afferma il segretario Uil Scuola Rua:
“Tra qualche settimana partirà l’ultimo concorso del ministero purtroppo non sarà di aiuto, non servirà ad invertire la tendenza.
Da parte del Governo non ci sono stati investimenti da questo punto di vista e il turn over dei concorsi di certo non ha garantito la stabilizzazione dei precari e questo ha portato a un eccessivo utilizzo del personale a tempo determinato, con ripercussioni negative sulla stabilità del lavoro e sulla qualità dell’istruzione”.
Basterebbero 180 milioni di euro per stabilizzare 250 mila precari, secondo uno studio condotto dalla Uil alla fine del 2022.
Questo costo, pari a 716,12 euro per unità di personale, rimane una soluzione valida e urgente per risolvere la crisi attuale.
Tagliare le risorse non è mai la soluzione.
Investire nella scuola è fondamentale per garantire stabilità al personale e migliorarne la qualità della vita.
Ecco la proposta del sindacato.
Innanzitutto di utilizzare le Gps di prima fascia per posti di sostegno e posto comune, come canale strutturale di assunzione, per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali.
E poi di adottare la mini-call veloce per assegnare in modo obiettivo e trasparente gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno.
Per il personale ATA, il sistema di calcolo dell’organico continua a basarsi su una serie di parametri numerici.
Per il personale ATA, va autorizzato ogni anno il 100 per cento del turn over.
Nello scorso anno scolastico su 27.704 posti vacanti, ne sono stati autorizzati, per le immissioni in ruolo, meno della metà (10.116).
Per quanto riguarda le supplenze brevi, la soluzione può essere l’introduzione di una graduatoria, su base volontaria, per le supplenze di pochi giorni, con particolari e celeri modalità di interpello e con immediata presa di servizio.
Analogamente a quanto già previsto per il personale docente della scuola dell’infanzia e della primaria (supplenze fino ai 10 giorni) personale al quale è consentito, al momento dell’aggiornamento delle graduatorie, di dichiarare tale disponibilità per un certo numero di scuole”.