“Mentre Bardi cerca di tenere ancora in vita la sua maggioranza di destra, i problemi della Basilicata aumentano e nessuno si dimostra in grado di risolverli.
Le vertenze aziendali sono aumentate, i dossier stanno solo accumulando polvere e non si intravede uno straccio di proposta per quanto riguarda Stellantis.
Proprio sul sito di Melfi ci eravamo già espressi prima dell’inizio della campagna elettorale dicendo che o la Giunta regionale era in grado di avanzare soluzioni e di porre la questione a livello nazionale oppure ne avremmo pagato le conseguenze”.
Così dichiara il segretario regionale di Azione, Donato Pessolano, che aggiunge:
“Al netto degli annunci di comodo e della propaganda con cui ormai Bardi riempie la narrazione della sua inesistente agenda di governo, vorremmo capire quali sono le azioni che il presidente della Regione ha intenzione di mettere in campo per tutelare uno dei più importanti settori industriali della regione.
A che punto sono le interlocuzioni tra il governo regionale e le parti?
Esiste o no questa corrispondenza?
Non sia una giustificazione l’attesa del nuovo governo perché questa crisi, che sta generando instabilità sociale tra i lavoratori e le lavoratrici, ha radici profonde che in tanti, da Confindustria ai sindacati, denunciano ormai da tempo.
Chiediamo a Bardi uno scatto in avanti, un’assunzione di responsabilità, per non tenere sotto scacco le famiglie dei lucani per colpa dell’immobilismo della sua giunta.
Vada a Roma a far valere le ragioni della Basilicata.
E ancora, se Stellantis non intende investire su Melfi allora è bene che si dia l’opportunità ad altri grandi player di avanzare proposte concrete che tutelino il lavoro e la produttività del sito.
Proponiamo l‘istituzione di un tavolo regionale in cui vengano coinvolte le parti datoriali, quelle sindacali e tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale.
Manca una visione strategica per la Basilicata, una costante da quando la guida della Basilicata è stata assunta da una leadership debole e senza competenze, che ha tradito la fiducia di molti lucani che oggi si sentono traditi”.