Due donne di 55 e 33 anni, secondo le indagini della Procura della Repubblica di Potenza, risultano indagate per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Secondo gli accertamenti della Squadra Mobile della Questura di Potenza, le donne (entrambe napoletane) gestivano alcuni appartamenti in diverse province (quali Potenza, Brindisi, Cosenza e Foggia) nei quali 11 prostitute e trans (tra italiane e straniere) vendevano il loro corpo.
Pare che le donne pretendessero il contributo giornaliero di 50 euro e che entrambe si preoccupassero di fornire alle prostitute cellulari e tablet per gestire gli annunci in internet.
Le indagini sono cominciate già nel 2015 dopo che una delle due donne è stata arrestata per aver aggredito una prostituta (sembra a seguito del pagamento non corrisposto).
In questa circostanza, la donna ha cercato di liberarsi del cellulare in suo possesso che però è stato prontamente recuperato e analizzato dalla Polizia.
Grazie anche alle testimonianze di alcune prostitute, la Squadra Mobile potentina è riuscita così a risalire all’attività delle indagate.