“Sono passati mesi da quando oltre 300 operai operanti nel settore logistico dello Stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi si sono visti da un giorno all’altro senza un posto di lavoro”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato del Pd Lavello.

Ecco quanto riportato:

“Sono passati mesi da quando, oltre 300 operai operanti nel settore logistico dello Stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi, si sono visti da un giorno all’altro senza un posto di lavoro, con i cancelli della propria azienda chiusi e, con loro, le certezze e la serenità di futuro.

Sono persone, uomini e donne, la maggior parte sono nostri concittadini, nostri amici, che apparentemente non fanno emergere pubblicamente la loro situazione di disagio, ma soffrono quotidianamente perché senza risposte, perché non hanno la possibilità di soddisfare le necessità famigliari.

Sono trascorse ormai anche le consultazioni regionali, nulla si è mosso.

Se non pochi slogan e propaganda.

Anzi, le notizie che ci giungono, se confermate, hanno dell’incredibile.

Le aziende Sit e Las Automotive, sono in attesa che la Regione Basilicata (si presume) chiuda il bando per la richiesta di fondi per l’area di crisi complessa.

Ancor più complessa, non è un gioco di parole, è la situazione per gli operai della SGL.

Giorni fa si sono visti recapitare una lettera con la quale viene chiesto di rinunciare a ferie e PAR maturati, soldi che gli spettano (un loro diritto), per avere garantita la cassa integrazione (sempre un loro diritto) fino al 31/12/2024.

Un vero e proprio ricatto da parte dell’Azienda in questione.

E’ giusto sottolineare che gli stessi operai, si trovarono dinnanzi ad una analoga rinuncia quando, nel 2019, l’azienda cambiò la propria ragione sociale da Logistica Meridionale in SGL.

Da qui alcune riflessioni.

  • com’è possibile che a pagare debba essere sempre l’operaio?
  • com’è possibile che nel 2024, per accedere ad un ammortizzatore sociale come la cassa integrazione, debba rinunciare a diritti acquisiti?;
  • come possono questi 300 lavoratori percepire (molti già da qualche anno) 820,00 € di cassa integrazione, oltretutto molte volte erogata in ritardo? (Pensate ad una famiglia monoreddito)

Il nostro Comune, in questa vicenda quali azioni ha intrapreso?

Dalle poche informazioni che abbiamo, questa Amministrazione ha letteralmente abbandonato queste famiglie.

Sia in termini di vicinanza economica che nel farsi portavoce, a livello istituzionale più alto, delle loro istanze ed esigenze.

Perchè, così come avvenuto negli anni passati (vedi la vicenda ex Auchan), il nostro Comune non aiuta le famiglie in questione mettendo in campo misure di sgravi tributari e sostegno economico?”.