“Il bicchiere lo possiamo vedere mezzo vuoto o mezzo pieno a seconda dell’ottimismo o del pessimismo di giornata, ma resta che non è colmo.
Ed è così per lo stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi.
Al netto delle analisi c’è un dato oggettivo che preoccupa: nello stabilimento più grande del Mezzogiorno si producono circa la metà delle vetture che si producevano in passato e, pur volendo essere ottimisti, nel prossimo futuro la produzione non salirà ai livelli ottimali”.
Lo dichiarano in una nota Mario Polese, consigliere regionale di Iv, Mauro Basso componente della segreteria provinciale, Alessandro Panico, membro della segreteria regionale e assessore al Comune federiciano e Vincenzo Destino, presidente del Consiglio comunale di Melfi, che proseguono:
“Condividiamo le analisi de Il Sole 24 ore di oggi e le preoccupazioni del sindaco di Melfi e di alcuni dei protagonisti del mondo produttivo lucano, del sindacato e del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma.
A Melfi, come titola l’autorevole quotidiano economico nazionale, sono a rischio il 40 per cento dei posti di lavoro.
Se ciò avvenisse sarebbe una tragedia per l’intero settore dell’indotto di San Nicola, del Vulture e della Basilicata intera.
Il problema, come pure evidenziato da Il Sole 24 ore, non è la transizione ecologica ma i volumi produttivi calati in solo 8 anni da quasi 400 mila auto prodotte all’anno a meno di 170 mila dell’ultimo periodo.
Ed è ancor più preoccupante il fatto che Stellantis Melfi sia lo stabilimento italiano dell’intero gruppo automobilistico con la riduzione di produttività più alta”.
È evidente che sono dinamiche complicate che hanno diverse cause non solo locali e nazionali.
Ma non si può nemmeno pensare solo a soluzioni temporanee e limitate.
Serve una visione di insieme per immaginare un futuro diverso da una lunga e inesorabile crisi.
Noi già da un paio di anni ci siamo fatti portatori di proposte in materia di infrastrutture, formazione e riconversione.
Oggi serve l’impegno congiunto del Governo regionale e dal Governo nazionale, a partire dal documento strategico lanciato il 19 gennaio, noto come ‘Manifesto di Melfi’ e da proposte come l’ampliamento della ZES, la dichiarazione di area di crisi complessa sull’ automotive, l’ITS meccatronico nel Vulture, il potenziamento delle connessioni ferroviarie e un grande investimento sulla transizione energetica dell’area. Italia Viva e il Terzo Polo sono pronti a fare la propria parte a tutti i livelli istituzionali”.