L’assessore allo Sviluppo Economico Cupparo si esprime sulla vicenda Stellantis:
“La transizione fatta di imposizioni e di multe ci porterà solo alla distruzione di uno dei settori vitali della Basilicata.
Riteniamo che a partire dal prossimo Consiglio Regionale si possa arrivare ad un documento chiaro nei confronti dell’Ue.
Le polemiche pretestuose ed ancor più la propaganda politica demagogica non fanno fare un solo passo avanti alla vicenda Stellantis.
Lo dico con franchezza alla consigliera Araneo del M5S. Altro che ‘filone’ dall’ultima seduta del Consiglio Regionale nella giornata in cui, insieme al Presidente Bardi, ho partecipato a Bari al Festival delle Regioni cogliendo l’occasione per una discussione e un confronto con gli amministratori delle Regioni nelle quali sono localizzati stabilimenti del Gruppo Stellantis per individuare una strategia comune.
Sono giorni che purtroppo assistiamo a polemiche continue sulla questione Stellantis; solo per ripercorrere un po’ di storia, dal mio insediamento il primo dossier attenzionato è stato quello di Stellantis e del suo Indotto.
Insieme al presidente Bardi abbiamo accelerato un iter procedurale per abbattere i costi energetici dell’area industriale di Melfi che erano un macigno che pesava sulle sorti degli stabilimenti tutti italiani e provare, come stiamo facendo in queste settimane, a togliere ogni tipo di alibi a Stellantis affinché si possa aprire una trattativa vera per la salvaguardia del polo industriale di Melfi e dei livelli occupazionali dell’intero comparto automotive.
Allo stesso tempo il Presidente Bardi sta continuando incessantemente, insieme al Dipartimento, a coinvolgere tutte le Regioni interessate per fare fronte comune in una condizione di grande debolezza che vivono gli stabilimenti italiani ed europei.
Evidentemente a chi usa solo la polemica come strumento politico sfugge – continua Cupparo – che il 1° gennaio 2025, come previsto dal Green Deal, ci sarà una ulteriore stretta per quanto riguarda i motori a combustione e nello specifico si passerà da 125gCO2/km a 95 gCO2/km.
Questa ulteriore accelerata, per chi ancora non lo avesse inteso, vanificherebbe ogni sforzo utile verso una transizione graduale perché a Melfi, come in tutta Italia ed in tutta Europa, come dichiarato da tutte le case automobilistiche europee, gli stabilimenti saranno completamente fermi.
Lo ha ribadito dal Salone Auto di Parigi Imparato, nominato Chief Operating Officer in Europa per Stellantis: per rispettare gli obiettivi di emissioni previsti nel 2025 ed evitare di dover pagare multe troppo salate, il Gruppo è pronto a tagliare la produzione di auto con motore termico, dando priorità a quelle elettriche.
In questa condizione – dice l’Assessore – invitiamo gli urlatori di polemiche ad esprimersi in modo chiaro se sono favorevoli a questa norma votata a grande maggioranza dal governo europeo.
È per noi evidente e chiaro che la transizione fatta di imposizioni e di multe ci porterà solo alla distruzione di uno dei settori vitali della Basilicata. Riteniamo, pertanto, che a partire dal prossimo Consiglio Regionale tutti insieme si possa arrivare ad un documento chiaro nei confronti della Commissione Europea che contenga il diniego di questa normativa destinata a produrre gravissime ripercussioni sull’automotive in Italia.
Nel frattempo, noi lavoreremo incessantemente, come stiamo facendo, con tutte le parti sociali, come abbiamo fatto anche per il documento sugli ammortizzatori sociali per l’abbattimento dei costi (addizionali) a carico delle aziende o come lo sblocco immediato delle risorse degli ammortizzatori all’interno dell’area di crisi complessa, affinché si possa costruire tutti insieme il rilancio dello stabilimento di Melfi.
Altra azione che ci riguarda è il sostegno alla proposta del Ministro Urso per la creazione di un ‘Fondo per la competitività’ a supporto di questi comparti, oltre a un nuovo strumento di politica industriale dedicato alle piccole e medie imprese.
Oggi – conclude Cupparo – non è più il momento di nascondersi dietro un dito ma il momento di essere chiari e concreti su chi ha creato la causa e oggi vuole tirarsi fuori dalle conseguenze che ha creato”.