Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Gerardo de Grazia, Confsal Basilicata:
“Perfetto il passaggio da quindici a diciassette turni per lo stabilimento di San Nicola di Melfi da lunedì 24 gennaio ma, rimaniamo con i piedi per terra e consapevoli di cosa ci aspetta in futuro.
Bisogna essere chiari!
La corsa al motore elettrico, oltre ad essere politica, è ideologica e, quando queste due posizioni si incontrano, difficilmente vengono fuori idee lungimiranti.
In questi giorni, si parla, tanto, del caro bollette e lo si fa perché le scelte degli anni passati, oggi, hanno semplicemente, presentato il conto.
C’è il rischio che, in futuro, possa accadere lo stesso a causa della corsa frenetica verso l’elettrico.
La verità è che la scelta dell’elettrico ha creato, nel settore dell’automotive, più danni del covid.
Ha annullato la concezione di utilitaria, di una macchina per tutti.
I costi, di questa nuova tecnologia, sono esorbitanti sia per gli acquirenti sia per le case automobilistiche.
C’è il rischio, in assenza di politiche serie e massicce in termini di incentivi che, un operaio non si possa permettere neanche l’utilitaria più piccola, la stessa che produce nello stabilimento in cui lavora.
Bisogna scongiurare che l’elettrico diventi discriminante.
In tempi non sospetti, ho dichiarato che accantonare il progetto del motore diesel, così repentinamente, fosse un errore!
Lo dissi perché il diesel, di ultima generazione, inquina meno di un motore a benzina, di un motore ibrido o di un motore gpl o a metano.
Caratteristiche che, lo rendono il candidato ideale ad accompagnare la transizione.
Ora, tornando a quanto affermato prima, dobbiamo aggiungere l‘aumento dei costi energetici che, in Italia, è più alto che altrove e inciderà pesantemente sui costi di produzione.
Questo, conferma che, le scelte politiche, se accecate dall’ideologia, fanno più danni del covid”.