Riceviamo e pubblichiamo un comunicato USB:
“I sindacati regionali hanno rilasciato un comunicato sull’accordo siglato con Stellantis per lo stabilimento di Melfi.
Nel comunicato annunciano di aver accettato lo smantellamento di una delle due linee produttive.
I sindacati ovviamente hanno usato altre parole, l’hanno chiamata ‘evoluzione organizzativa’, ma di fatto significherà ammassare migliaia di operai su un unica linea, far lavorare a ritmi ancor più disumani di quelli attuali, pretendere che a fine giornata si faccia la stessa produzione fino ad oggi realizzata su due linee.
La chiamano ‘evoluzione organizzativa’ acconsentire al padrone di massacrare gli operai ancora di più e più velocemente, per poi lasciarli a casa in cassa integrazione.
La chiamano ‘evoluzione organizzativa’ ritornare ai venti turni settimanali, passare i fine settimana in fabbrica a produrre beni non essenziali, nel comunicato hanno preferito non citare ciò che attende gli operai da settembre, forse per evitare imbarazzanti posizioni ai non firmatari del ccsl.
Si sono dimenticati di scrivere cosa accadrà nell’indotto a causa della nuova ‘evoluzione organizzativa’, si parla di nuove lavorazioni al posto della linea smontata.
Visto che certe lavorazioni erano previste nelle fabbriche satellite, cosa accadrà alle migliaia di operai che si ritroveranno in aziende senza commesse?
Una serie infinita di giochi di parole, degna dei migliori maestri della supercazzola sindacale.
Hanno scritto che si faranno i contratti di solidarietà ‘difensivi’ ma che non ci sono esuberi strutturali (?).
Però se gli operai si vorranno licenziare, i sindacati hanno preferito scrivere ‘esodo’, allora l’azienda si rende disponibile ad offrire un incentivo economico.
Ma se non ci sono esuberi perché l’azienda dovrebbe rinunciare ad una parte dell’attuale forza lavoro?
Addirittura rimettendoci di tasca propria?
Non c’è traccia nel comunicato del ricambio generazionale tanto rivendicato nei mesi scorsi, in base a questo accordo chi accetterà l’incentivo al licenziamento non verrà sostituito, si perderanno posti di lavoro che in territori depressi come la Basilicata, Campania, Puglia e Calabria peseranno come macigni.
Ogni frase del comunicato, ogni singola parola è un insulto all’intelligenza di chi legge.
Scrivono che arriveranno quattro nuove vetture, tutte elettriche, tra un secolo, nel frattempo a Melfi si continuerà a produrre così come previsto dall’attuale piano industriale, quello che nel mercato perde mediamente 20 mila vetture all’anno, bel risultato veramente, al 2024 si arriverà con una produzione annuale forse di 100 mila auto e milioni di ore di cigo a danno e spese degli operai, sempre che arrivino veramente queste nuove auto per quella data.
Poi c’è ‘la conquista storica’, ‘finalmente è garantita a tutti i lavoratori la maturazione dei ratei e gli altri istituti di legge che permettono il superamento delle perdite salariali’.
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi sindacalisti che le perdite salariali maggiori sono sulla paga base.
Se passi più della metà del mese in cassa integrazione e nei pochi giorni in cui sei chiamato a lavorare fai quasi sempre il primo turno, il tuo salario si dimezza.
Per quanto la maturazione dei ratei possa essere importante, non è certamente questa la grande conquista che gli operai si aspettano dal sindacato.
Forse la cosa più triste di tutte, i sindacati hanno siglato un accordo che favorisce le trasferte, proprio in queste ore a 60 operai somministrati della Sevel non è stato rinnovato il contratto per far spazio a operai che arriveranno da altri stabilimenti, ma tanto questo non interessa alle burocrazie sindacali, meglio aiutare un tesserato affidabile che un precario, casomai nemmeno tesserato.
Una serie infinita di punti che nulla aggiungono e nulla tolgono a quello che gli operai sapevano da mesi, a dimostrazione che questi sindacati sono ormai un libro aperto e che alla fine nulla fanno per tutelarli.
Infine però scrivono che lunedì si riuniranno tutti i delegati di fabbrica e successivamente si terranno assemblee.
Non si fa alcun accenno al voto dei lavoratori come passaggio obbligatorio all’accettazione di qualsiasi accordo, certamente se ne saranno dimenticati tutti.
I burocrati sindacali non credano di far passare uno dei peggiori accordi di sempre così facilmente né pensino di blindarlo aprendo la discussione solo su alcuni punti a loro scelta, non gli sarà permesso giocare sulla pelle degli operai fino a questo punto”.