Ecco come Michele Petraroia per CGIL-CISL-UIL commenta la visita di Jhon Elkann e Tavares allo stabilimento Stellantis di Melfi (PZ).
Ecco cosa viene evidenziato:
“Il 21° giorno, del 21° anno, del 21° secolo ha accolto in uno degli stabilimenti automobilistici più competitivi del mondo, John Elkan e Carlos Tavares, tra attestati di fiducia al buio, speranze e apprensioni.
L’arrivo a Melfi (PZ) del Presidente e dell’Amministratore Delegato di ‘STELLANTIS‘, la loro visita agli impianti e gli incontri avuti con dirigenti e lavoratori, segnano un’attenzione non scontata, che merita di essere apprezzata e sostenuta.
Ovviamente il quarto produttore mondiale di autoveicoli, con sede legale ad Amsterdam e cabina di regia a Parigi, detentore di 14 marchi e 100 stabilimenti, sarà chiamato a predisporre un PIANO INDUSTRIALE in cui saranno riportate scelte strategiche, investimenti, volumi, impianti, modelli di punta, innovazione e occupazione.
Solo allora si potranno comprendere meglio gli scenari competitivi sempre più serrati tra le case automobilitische giapponesi, coreane, cinesi e indiane, da un lato, quelle americane dall’altro, e quelle europee che nel continente col minor numero di abitanti, sono rispettivamente al 1°, 3° e 4° posto, rispettivamente con VOLKSWAGEN ( 10,8 milioni immatricolazioni annue) Renault-Nissan ( 10,4) e Stellantis (8,7).
“Gli amici italiani dovranno affrontare un cammino non facile, come tutti nel gruppo…”.
Questa onesta dichiarazione di Carlos Tavares si somma alle giuste perplessità circa le ricadute della pandemia sull’economia globale; e per offrire un utile apporto all’innalzamento degli standard di competitività del sistema-territorio, più che lasciarsi prendere dallo sconforto o da facili entusiasmi, è preferibile che il Ministero dello Sviluppo Economico, le Regioni Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Puglia e Basilicata in cui sono insediati i principali siti produttivi di STELLANTIS, e le istituzioni Locali predispongano progetti di propria competenza tesi ad abbattere le diseconomie esterne che incidono sul costo finale del prodotto.
Uno stabilimento modernissimo ed iper-tecnologico ha bisogno di connettersi a corridoi europei veloci con:
- macro-logistica,
- alta velocità ferroviaria,
- porti,
- terza corsia autostradale ferma a Macerata sull’A14,
- interporti,
- avvio e collegamento con le tre Zone Economiche Speciali (tirrenica, adriatica e ionica).
Occorrono, inoltre, servizi pubblici efficienti (digitalizzazione, trasporti locali, giustizia, contrasto alle mafie, ricerca scientifica, scuola e università, sanità territoriale).
Questo è il momento in cui il Governo Nazionale, la Regione Basilicata e le Istituzioni Locali hanno il dovere di pianificare l’imponente mole di fondi europei (221 miliardi Recovery Fund, Fondi Strutturali 2021-2027, Fondo Nazionale di Coesione, ecc.) per agganciare il Mezzogiorno al Nord-Europa.
Questa è la sfida da vincere, unendo istituzioni e forze sociali, come fatto in sede di Consulta per il Lavoro Comunale con una nota CGIL-CISL-UIL Melfi“.