Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Usb sulla Stellantis di Melfi (PZ):
“Luglio e agosto fermi per lavori ed a settembre tutti su un’ unica linea di produzione, le ultime voci degli operai dallo stabilimento Stellantis di Melfi.
Lo sanno tutti ma gli unici a dirlo esplicitamente sono gli operai.
Il processo di destrutturazione dello stabilimento Stellantis di Melfi è ormai in via di definizione.
Sembra che però nessuno abbia il coraggio di dire le cose come stanno realmente, come se allertare gli operai rispetto ad un futuro, molto vicino, ancora più buio sia sbagliato.
La realtà è che nessuno ha intenzione di disturbare il lavoro che Stellantis sta portando a termine.
C’è ancora troppa complicità tra le parti perché si possano denunciare le cose per come stanno realmente, intanto i giorni passano.
Allora lo diciamo noi di Usb, per conto anche di quegli operai che non ce la fanno più ad essere considerati una parte marginale della discussione.
In questi giorni molti operai assegnati alla linea Jeep Renegade e 500X vengono spostati sulla linea della Compass per fare addestramento, altri fanno il percorso inverso, così da rinfrescarsi la memoria su postazioni in cui avevano lavorato in passato.
Fino alla fine di giugno molti operai dovranno saper assemblare i particolari di tutte e tre le vetture, così che possano lavorare su un’unica linea di produzione, quella dove oggi transitano soltanto Renegade e 500X.
Ovviamente ci sono delle difficoltà pratiche poiché non tutte le lavorazioni potranno effettuarsi su un’unica linea, qualcuna di queste, poche in realtà, rimarranno sulla linea della Compass ma questo è un dettaglio quasi irrilevante.
Si sanno addirittura i volumi produttivi che da Settembre si effettueranno su una sola linea, 430 vetture a turno.
Non si sa che tipo di turnazione si farà, evidentemente ancora non è stato deciso.
Non si sa quanti operai saranno impegnati, riducendo le postazioni inevitabilmente non potrà che ridursi anche la forza lavoro necessaria.
Non si sa come verranno accorpate le postazioni di due linee su una, difficilmente la catena di montaggio potrà essere allungata, di conseguenza è presumibile un sovraffollamento, con tutti i rischi legati alla pandemia e le difficoltà legate alle lavorazioni gomito a gomito.
Consapevoli dell’immobilismo e inutilità dei sindacati aziendali, gli operai iniziano ad organizzarsi autonomamente, come è accaduto sabato scorso davanti i cancelli di Melfi e come accadrà sabato prossimo, in videoconferenza con i colleghi degli altri stabilimenti Stellantis italiani e degli indotti. Perché hanno capito che ‘nessuno si salva da solo'”