“Già al consiglio dei ministri in programma domani mercoledì 26 luglio il governo potrebbe presentare il nuovo decreto studiato dall’esecutivo per tutelare i lavoratori dalle alte temperature predisponendo la cassa integrazione per il lavoratori del settore edile e agricolo“.
Lo si apprende da today che aggiunge: “Il piano presentato in anteprima dal ministro del Lavoro Marina Calderone a sindacati e associazioni di categoria prevede l’accesso alla cigo per eventi estremi in edilizia, scorporandolo dal computo delle settimane previste nel biennio mobile, e l’accesso ad ore alla cisoa, la cassa integrazione per gli agricoli a tempo indeterminato e solo per mezza giornata lavorativa.
L’intenzione del governo è quella di rendere strutturale un primo provvedimento con risorse per il solo 2023: la legge di bilancio 2024 dovrà quindi tenerne conto.
Come si evince tuttavia la misura riguarda solo una parte di lavoratori costretti a sopportare le ondate di calore sempre più frequenti nel nostro paese.
In primis per l’agricoltura le norme riguarderanno solo gli operai a tempo indeterminato e non gli stagionali che restano fuori dall’ombrello governativo insieme ai rider. “La montagna ha partorito il topolino” giudica tranchant il leader Uil Pierpaolo Bombardieri. “Nessun blocco per i lavoratori che lavorano con alte temperature nei settori più esposti”.
Temperature sopra i 35 gradi: quando chiedere la cassa integrazione
Bene ricordare che è già in vigore una norma che consente all’Inps di riconoscere la cassa integrazione guadagni (Cigo) ai lavoratori che sono esentati dall’eseguire la prestazione lavorativa perché impiegati sotto al sole e con temperature superiori ai 35 gradi.
Le imprese potranno chiedere il riconoscimento della prestazione economica con la causale “eventi meteo” anche per le temperature “percepite” che sono notoriamente più elevate rispetto a quelle reali.
L’ombrello dell’Inps copre in generale i lavoratori impiegati nella stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.
Inoltre l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, temperature eccessive comprese”.