Sul Vulture-Melfese sole per “l’Estate di San Martino”: questa la leggenda sul mantello del Santo

Oggi, 11 Novembre, si celebra San Martino, la cui festa coincide con la cosiddetta “Estate di San Martino“.

Generalmente il nome indica il periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

San Martino è considerato il protettore di albergatori, cavalieri, fabbricanti di maioliche, fanti, forestieri, mendicanti, militari, oche, osti, sarti, sinistrati, vendemmiatori e viticoltori ed è 3bmeteo a raccontare come nasce la tradizione e la sua storia:

Martino di Tours nacque a Candes-Saint-Martin il 316 o 317 e fu così chiamato dal padre, importate ufficiale dell’Esercito romano, in onore di Marte, il dio della Guerra.

Da adolescente si trasferì con la famiglia a Pavia ove all’età di 15 anni si arruolo nell’esercito.

Mandato in Gallia conobbe il Cristianesimo tant’è che si congedò dalle armi divenendo monaco nella regione di Poitiers. Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia e dalla aneddotica.

Si narra infatti che quando si trovava alle porte della città di Amiens, in una giornata di pioggia, vento e gelo con i suoi soldati, incontrò un mendicante seminudo.

D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. San Martino, contento di avere fatto la carità, spronò il cavallo e se ne andò sotto la pioggia, che cadeva più forte che mai. Ma fatti pochi passi ecco che smise di piovere ed il vento si calmò.

Di lì a poco le nubi si diradarono, il cielo divenne sereno e l’aria si fece mite. 

Il sole cominciò a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso.

Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

Sebbene l’Estate di San Martino rimanga una leggenda popolare, essa trova tuttavia un reale riscontro fisico.

Non di rado in questo periodo si assiste infatti a un’espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Spagna verso l’Europa centrale, lasciando invece strade alle correnti perturbate fredde solo sull’Europa nordorientale”.

Diversi i proverbi che fanno capo al Santo e che lo legano agli eventi meteorologici.

Tra questi ricordiamo:

“L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”.

Che ne pensate? Credete alla leggenda?