La proroga del Superbonus al 110% per le villette monofamiliari sembra sempre più sicura. L’orizzonte temporale si allargherebbe di tre mesi: dal 31 marzo si andrebbe fino al 30 giugno.
E’ quanto fa sapere skytg24 nel dettaglio:
“A riferirlo è il relatore del decreto Superbonus Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia), dopo il confronto che si è tenuto con la maggioranza di governo e le opposizioni. Già nelle scorse settimane si era parlata della possibilità di muoversi verso la proroga, riservata però a chi avesse completato almeno il 30% degli interventi previsti entro lo scorso 30 settembre 2022.
Sul punto, ha detto De Bertoldi, si va verso una “soluzione condivisa” in commissione Finanze alla Camera, dove domani inizierà il voto sugli emendamenti al decreto superbonus. Tutto dovrebbe concludersi entro giovedì sera, ma non si esclude che si possa andare anche a venerdì.
Altri temi discussi da tempo su cui sembra essersi trovata una quadra sono quelli dell’esclusione dallo stop allo sconto in fattura e alle cessioni dei crediti per onlus, Iacp e barriere architettoniche, per gli interventi con il sismabonus e anche i lavori per le barriere architettoniche.
Viene poi corretta la deroga per chi aveva già presentato la Cila: per trovare una soluzione al fatto che l’edilizia libera (come caldaie, infissi o fotovoltaico) non richiede alcun titolo abilitativo, verrà previsto che per attestare la data di inizio dei lavori bastino il versamento di un acconto con bonifico parlante o due autocertificazioni (una del venditore e una dell’acquirente) relativamente all’esistenza di un contratto.
Dovrebbe sbloccarsi anche la discussione sul termine, per ora sempre fissato al 31 marzo, entro cui è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate la scelta di usufruire delle opzioni di cessione o dello sconto in fattura relative alle spese edilizie del 2022.
Secondo quanto si apprende, si andrebbe poi a intervenire anche sulle regole della remissione in bonis, consentendo il completamento della procedura oltre il termine con il versamento di 250 euro al Fisco.
Manca invece una soluzione per risolvere il problema dei crediti incagliati: sul punto, le trattative si sarebbero arenate. La proposta di utilizzare gli F24 in compensazione, avanzata da Abi e Ance e al centro di un pressing bipartisan in Parlamento, continua a non piacere alla Ragioneria dello Stato. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti già nei giorni scorsi si era detto “freddo”: stando ai dati, molte banche e assicurazioni sono “ben lontane dall’aver già” esaurito i propri spazi”.