Ecco le considerazioni del presidente Bardi nella giornata in cui si ricorda il violento sisma di magnitudo 6.9 che nel 1980 sconvolse Campania e Basilicata:
“Solidarietà, prevenzione, sicurezza. La Basilicata non dimentica. È innanzitutto un impegno morale ricordare le vittime del 23 novembre 1980, di quegli attimi interminabili che seminarono morte e distruzione in tanti Comuni lucani. Non c’era la protezione civile, che nacque proprio a seguito di quel tragico evento, ma centinaia di volontari accorsero da tutta l’Italia per scavare fra le macerie.
Uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine innanzitutto, ma insieme a loro tante persone comuni e soprattutto tantissimi giovani che hanno insegnato a tutti il valore della solidarietà.
Ancora oggi, a 39 anni di distanza, a loro va il nostro ringraziamento.
In questi lunghi anni abbiamo imparato molte cose.
La prima è proprio il valore della solidarietà, che fa parte dell’identità dei lucani, un popolo geloso delle proprie tradizioni e sempre disponibile all’ascolto e al confronto.
Un popolo che in tante occasioni ha saputo ricambiare con generosità l’aiuto ricevuto in quella occasione e che tuttora sui quei valori basa il proprio senso di comunità.
La ricostruzione è stata una vicenda lunga e complessa.
Ancora nei centri storici dei nostri paesi permangono vive le ferite di quella tragedia che una ricostruzione mai pienamente attuata ha lasciato lì a imperitura memoria.
Come pure quella promessa di sviluppo che non fu mai pienamente mantenuta.
Se il post terremoto ci ha lasciato realtà importanti come l’Università degli Studi, non possiamo dimenticare i capannoni abbandonati, in alcuni casi ancor prima di essere inaugurati, e le difficoltà registrate nelle politiche di sviluppo, che hanno segnato i limiti di una classe dirigente.
La Basilicata comunque è andata avanti e proprio nella sua Università sono cresciute competenze e professionalità rilevanti nel campo della prevenzione antisismica.
Un patrimonio che va valorizzato, perché in Basilicata, come anche nel resto del Paese, oggi sono ancora troppi gli edifici pubblici e privati da mettere in sicurezza.
E questo è uno degli obiettivi che siamo impegnati a realizzare in questa legislatura.
La sicurezza dei cittadini lucani è un valore imprescindibile per il governo regionale che mi onoro di presiedere.
E se un insegnamento dobbiamo trarre dalla vicenda del terremoto del 23 novembre 1980 è proprio questo: gli eventi naturali, come abbiamo visto di recente anche in Basilicata, con le alluvioni che hanno interessato Matera e il Metapontino, non possono essere evitati.
Ma attraverso adeguati interventi di prevenzione è possibile mitigarne i danni.
Nei prossimi anni questo tema sarà al centro del dibattito e delle scelte che le istituzioni ad ogni livello, da quelle locali a quelle sovranazionali, saranno chiamate ad affrontare. Noi non ci faremo trovare impreparati”