Ieri mattina, Venerdì 21 Settembre, è stata stipulata una convenzione per garantire ai cittadini la possibilità di manifestare anticipatamente la propria volontà rispetto ai trattamenti di natura medica, in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e di volere.
A sottoscriverla, con il Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, i sindaci dei comuni di:
- Rapolla;
- San Chirico Raparo;
- San Fele;
- Terranova del Pollino;
- Castronuovo Sant’Andrea;
- Pietragalla;
- Venosa;
- Episcopia;
- Castelsaraceno;
- Ruoti;
- Castelluccio Inferiore;
- Trecchina.
A darne notizia in un comunicato, l’Upi (Unione province italiane) di Basilicata.
Si attua, in tal modo, l’accordo quadro firmato lo scorso Gennaio tra la Provincia di Potenza ed il Consiglio notarile Distretti Riuniti di Potenza, Lagonegro, Melfi e Sala Consilina, per l’istituzione del registro territoriale delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) di natura medica, grazie al quale i residenti dei cento comuni del potentino potranno formulare le dichiarazioni anticipate di trattamento e disporre anche sulla donazione degli organi e sulla cremazione.
Accanto alle adesioni istituzionali, già si registrano le istanze (al momento, circa una ventina) presentate (tramite la Provincia di Potenza) da privati cittadini che intendono sottoscrivere la dichiarazione anticipata di trattamento (Dat) per il testamento biologico.
Valluzzi, afferma:
“Si tratta di una tappa importante nell’attuazione della legge sul testamento biologico una legge di civiltà che tutela il principio costituzionale dell’inviolabilità della libertà umana anche nel difficile momento del fine vita.
Grazie ad un percorso condiviso con l’Ordine dei Notai, siamo la prima realtà locale a creare un registro territoriale delle Dat che coinvolge tutti i comuni della Provincia.
I Notai presteranno la propria opera gratuitamente e la Provincia sarà il soggetto istituzionale di intermediazione tra gli uffici di stato civile dei comuni ed i notai”.
Le convenzioni, della durata di tre anni, disciplinano le modalità di accesso al servizio su base territoriale.