Sono salite a 11 le vittime della tragedia della Gole del Raganello nel Parco del Pollino.
Ieri due gruppi di escursionisti mentre stava facendo rafting all’interno dell’area caratterizzata dalle gole del Raganello (Cs), è stato fatalmente travolto da un’ondata del torrente, ingrossato per via delle piogge.
I gruppi sono stati sorpresi dalla piena di detriti, fango ed acqua.
Nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduta nell’ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico, mentre altri due corpi sono stati recuperati nella tarda serata di ieri.
Gli ultimi 2 cadaveri, che si aggiungono a quelli di 4 donne e 4 uomini in precedenza individuati, sono stati ritrovati a tre km di distanza dal punto in cui sono stati travolti; nella notte è poi morto in ospedale uno dei feriti più gravi.
Cinque restano i dispersi e 11 i feriti.
Venti sono invece le persone messe in salvo: tra queste 11 sono rimaste ferite (6 in modo grave) e sono ricoverate in ospedale.
Il capo della protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi, ha spiegato che:
“La difficoltà di avere un quadro chiaro di chi manca all’appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi.
Le ricerche non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte”.
Le operazioni saranno ora spostate anche più a valle, fino alla foce del torrente, perché c’è il timore che alcune vittime siano state trascinate fino al mare.
Intanto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità penali.
Una folla di parenti e amici delle vittime delle gole del Raganello si è infatti radunata davanti alla palestra comunale dove sono state raccolte le salme delle vittime.
All’interno della struttura sportiva è effettuato il riconoscimento dei cadaveri.
All’esterno della struttura prevale il silenzio, rotto solo dalle urla di disperazione di alcuni dei congiunti presenti.