Nei giorni scorsi a Caserta, in occasione della Fiera agricola di San Marco Evangelista si è svolta la X° Mostra nazionale della bufala mediterranea italiana.
Manifestazione organizzata dall’Associazione nazionale allevatori della specie bufalina con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
La manifestazione, punto di riferimento per la zootecnia meridionale, si legge in una nota dell’Ara Basilicata, ha offerto agli operatori del settore la possibilità di confrontarsi sui risultati ottenuti dal miglioramento genetico del bestiame bufalino, con tecniche di allevamento che sempre più ottimizzano le risorse naturali e ambientali.
Hanno preso parte alla manifestazione espositori con circa 100 soggetti iscritti al Libro genealogico della specie bufalina provenienti da diverse provincie e regioni di Italia.
A rappresentare la Basilicata l’allevamento “Società agricola La Marchesa s.r.l.” di Lavello della famiglia Mazzarelli che, con i sui 4 capi esposti, ha ben figurato al cospetto degli allevamenti “storici” della Bufala mediterranea dell’area D.O.P.
Tredici sono state le categorie in mostra.
I soggetti presentati dall’azienda Società agricola “La Marchesa s.r.l.” sono risultati:
Categoria 03 – tori da 16 a 24 mesi
Chitarrid’: 1° classificato – campione della categoria
Categoria 05 – tori oltre i 36 mesi
Pescarello: 3° classificato
Categoria 08 – bufale in lattazione da 60 a 72 mesi
Nicolina: 2° classificata – miglior genotipo
Categoria 09 – bufale in lattazione da 72 mesi a 10 anni
Melissa: 3° classificata
Risultati, quelli ottenuti dall’azienda “La Marchesa” in questa manifestazione, prosegue l’Ara Basilicata, che dimostrano ancora una volta l’ottimo livello raggiunto da questa azienda che grazie all’impegno di due giovani fratelli Elisabetta e Luigi “con la passione per gli animali” hanno portato avanti un discorso fondato sull’alta qualità del latte bufalino che, lavorato con competenza e passione dai cugini Francesco e Andrea, conduce alla realizzazione di prodotti caseari che uniscono all’alto valore nutritivo un modus del tutto originale di accostarsi a questo tipo di alimenti intesi come espressione di alte competenze acquisite in questo settore.
E qui bisogna sottolineare l’impegno profuso dai Mazzarelli che hanno avuto la sapienza di rendere complementari le loro competenze con l’esperienza pluridecennale conquistata sul campo dai decani dell’azienda i fratelli Mauro e Pasquale che hanno potuto contare sull’impegno dei figli per arrivare ai lusinghieri risultati che sono stati raggiunti sia nel comparto della “trasformazione” che di quello commerciale.
Alla fine della manifestazione Mauro Mazzarelli ha dichiarato:
“I risultati sin qui ottenuti mi rendono orgoglioso delle nostre famiglie.
Se tali risultati sono stati possibili è anche grazie al costante lavoro di selezione operato in Basilicata da parte dei singoli allevatori con il supporto tecnico fornito dall’ARA della Basilicata.
E’ comunque un imperativo categorico quello di non disperdere le competenze finora acquisite ed è nostro dovere cercare di affinare sempre al meglio le metodologie che portano a creare i nostri prodotti e a presentarli al pubblico con le più’ sane caratteristiche”.
Soddisfatto per i tanti riconoscimenti ottenuti dagli allevamenti lucani nelle varie manifestazioni nazionali il presidente dell’ARA della Basilicata Palmino Ferramosca che così ha commentato:
“L’allevamento bufalino in Basilicata con i sui circa 2.000 capi allevati nelle 6 aziende presenti sia in provincia di Potenza sia in quella di Matera, consistenza ridotta rispetto alla grande realtà nazionale della bufala mediterranea ma di alta qualità, ormai è una realtà ed i risultati ottenuti dall’azienda “La Marchesa” in questa manifestazione nazionale ne sono una ulteriore conferma.
I tanti riconoscimenti ottenuti dagli allevamenti lucani nelle varie manifestazioni a carattere nazionale tenutesi in questo primo scorcio di quest’anno rende tutti noi allevatori lucani orgogliosi e fieri dei risultati raggiunti dalla zootecnica lucana in materia di miglioramento genetico che sempre più si coniuga con il miglioramento della qualità delle produzioni e con l’apprezzamento unanime dei prodotti lattiero caseari realizzati”.