Qualche giorno fa vi avevamo parlato dell’allarme lanciato dal ministero della Salute riguardante contaminazioni da fipronil su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono.
Il Ministero della Salute, in collaborazione con le autorità sanitarie regionali e il Comando Carabinieri per la tutela della salute ha proseguito nella scorsa settimana un’intensa attività di monitoraggio su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono, sia di provenienza estera che nazionale, per la ricerca di eventuali contaminazioni da fipronil.
Diversi sono stati i casi di contaminazione riscontrati in Italia.
Preoccupazione anche da parte dei consumatori lucani che però non hanno nulla da temere perché proprio poco fa è giunta la dichiarazione da parte della Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Basilicata che ha assicurato:
“Allo stato attuale dei controlli dei Carabinieri del Nas in Basilicata non risultano in vendita uova che fanno parte delle ‘partite’ già sottoposte a sequestro in allevamenti di Ancona e Viterbo”.
Nel ribadire la “piena collaborazione degli allevatori di galline da uova a carabinieri ed autorità sanitarie”, la Cia ha confermato che:
“Le 330 aziende di galline da uova per 16.795 capi allevati presenti in Basilicata sono una sicura garanzia.
Ovviamente non sappiamo da chi si forniscano alberghi, villaggi turistici e ristoranti sui quali sembra si stiano concentrando i controlli nelle ultime ore.
Motivo in più per scegliere la filiera tutta lucana dei prodotti alimentari in modo da ottenere piena garanzia di salubrità e crescita dell’economia locale”.