Telefonate anonime e minacce di morte.
Questo è quello che una coppia di Domodossola ha subito dopo la prima puntata della fiction andata in onda su Canale 5 “Rosy Abate” che racconta la storia di una donna di mafia che prova a rifarsi una vita lontano dalla Sicilia.
A telefonare ai due, tra i vari, è stato uno spettatore della Basilicata, convinto che intestataria del numero fosse Rosy Abate e ha minacciato la donna.
La notizia riportata da La Stampa in poco tempo è stata ripresa dalla stampa nazionale.
Ma cosa c’entra una saga familiare legata a Cosa Nostra, scritta per fare successo in tv, con la vita tranquilla di due trentenni che del personaggio della «Regina di Palermo» non ne sanno nulla, anzi nemmeno hanno guardato la puntata?
Nulla infatti, se non che nell’episodio trasmesso si vedeva una scena in cui un criminale lasciava un bigliettino alla protagonista, con su scritto un numero di telefono tutt’altro che inventato.
Il telespettatore dalla Basilicata, che evidentemente si era immedesimato troppo nella fiction e credeva che al numero potesse rispondere la stessa Rosy Abate, alle 3 di notte ha addirittura detto alla donna:
“Rosy Abate non fai paura a nessuno, vengo lì e ti ammazzo”.
La signora, incinta di 8 mesi, si è agitata e non ha chiuso occhio per tutta la notte.
Trenta e trentotto anni, i due coniugi di Domodossola ora stanno pensando di denunciare tutto ai Carabinieri:
“Aspetto che mio marito torni dalla Svizzera e andiamo dalle forze dell’ordine.
Non è possibile che una produzione tv non controlli se i numeri sono veri. La nostra privacy è stata violata.
Mio marito è siciliano di origine, ma noi con la mafia non c’entriamo niente, siamo mica matti”.
Una storia che assume quasi i toni di una barzelletta per chi legge e che invece si è rivelata un incubo per la malcapitata coppia di Domodossola presa di mira anche dal mitomane lucano.